Vaccinare, vaccinare e vaccinare. Questo è l’obiettivo che quasi tutti i governi del mondo si sono prefissati per sconfiggere la pandemia. Se fino ad un anno fa non avevano sieri per combattere il Covid-19, in questi mesi si è fatto un grande lavoro per trovare un vaccino efficace. E ce ne sono diversi in commercio, con milioni di persone che hanno già completato la vaccinazione. Adesso si pensa ad immunizzare le fasce più piccole d’età. A breve in Italia si partirà con la somministrazione del vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.
Ma si guarda già al futuro. Nei prossimi sei mesi, quindi entro la prossima primavera, potrebbe essere possibile vaccinare già i bimbi tra gli 0 e i 5 anni. In pratica anche i bambini dai 6 mesi in poi potranno ricevere la loro dose di vaccino. Per ora sui bambini non si sono registrate reazioni avverse gravi. Ad affermarlo è stato a SkyTg24 Giorgio Palù, presidente dell’Aifa e membro del Comitato Tecnico Scientifico (Cts).
Palù: “Una questione di qualche mese”
“Moderna e Pfizer stanno già facendo la sperimentazione nei più piccini, ma credo sarà una questione di qualche mese. Prima sarà l’Fda statunitense a dare il via libera. La popolazione da 0 a 11 anni in Italia ha 300 casi per 100mila abitanti a settimana, l’incidenza più alta dell’infezione” – così ha affermato Palù intervistato dai cronisti della nota emittente italiana.
L’esperto ha spiegato che al momento i bambini si ricoverano in una misura che è meno dell’1% e non era così in precedenza “con le varianti fino ad Alfa”. Sono già in corso gli studi sulla somministrazione del vaccino ai bimbi compresi tra i 6 mesi e i 2 anni, e quelli tra 2 e 5 anni. Lo stesso Palù ha ravvisati che nei più piccoli, nella fascia 5-11 anni, non si sono verificate reazioni avverse gravi.
Nelle prossime settimane potrebbero quindi conoscersi ulteriori dettagli su questa decisione. Ad approvare il vaccino per i bambini nella fascia 0-5 anni sarà in primis l’FDA statunitense, poi sarà la volta delle agenzie di regolamentazione europee, come l’Ema. A quel punto l’Aifa, a stretto giro, renderà il vaccino disponibile anche in Italia.