Covid-19: come funziona il vaccino Pfizer-BioNTech, in circolazione da dicembre

Il vaccino, che sarà distribuito da dicembre, deve essere mantenuto ad una temperatura di -75° e sono necessarie due somministrazioni a distanza di 21 giorni per garantire un immunità al 90%.

Covid-19: come funziona il vaccino Pfizer-BioNTech, in circolazione da dicembre

La Pfizer-BioNTech ha dichiarato che nel mese di dicembre avrà pronti i primi Lotti del vaccino per il coronavirus che ha un’efficacia del 90%, in base ai dati emersi dalla fase 3 della sperimentazione su volontari. Il vaccino dovrà essere somministrato in 2 dosi a distanza di 21 giorni e verrà somministrato a tutti coloro che hanno dai 16 anni in su. La Pfizer produce il vaccino anti coronavirus insieme alla tedesca BioNTech, entrambe prevedono di poter fornire 50 milioni di dosi entro il 2020 e 1,3 miliardi di dosi entro il 2021. La distribuzione del farmaco avverrà dopo aver ottenuto il nulla osta delle Agenzie di Regolamentazione prima quelle statunitense e poi quelle europee.

Per poter combattere il coronavirus bisognerà somministrare a tutti i soggetti due dosi, le iniezioni dovranno essere fatte a distanza di 3 settimane l’una dall’altra, grazie a questa tempistica si è riscontrata un’ottima risposta immunitaria già dalla prima somministrazione. Le fiale devono essere conservate ad una temperatura di -75°, ma nei 5 giorni precedenti alla somministrazione possono essere conservate in frigorifero ad una temperatura che varia dai 2 agli 8 gradi. Il vaccino non deve stare a temperatura ambiente per un periodo superiore a 2 ore.

Il vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech è stato prodotto grazie alle più innovative ed avanzate tecnologie, che sono le stesse utilizzate anche dalla tedesca “Curevac” e  dall’americana “Moderna” che stanno sviluppando anche loro un vaccino contro il coronavirus insieme alla “Coalion for Epidemic Preparedness Innovation”. Tutti e tre i vaccini stanno affrontando la terza ed ultima fase di sperimentazione clinica e sono tutti i vaccini che utilizzano RNA.

Vaccini RNA

Quando si parla di un vaccino che utilizza RNA vuol dire che questo vaccino utilizza la sequenza del materiale genetica delle coronavirus, cioè l’acido ribonucleico (RNA) che è la molecola contenente le istruzioni necessarie per costruire la proteina del virus.  E’ stato scelto di utilizzare il “RNA” per l’esigenza di produrre un vaccino in tempo breve, ottenendo una risposta immunitaria ottimale.

L’obiettivo è somministrare direttamente l’RNA che è in grado di controllare la produzione della proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. Questa proteina si chiama “Spike” ed è quella che aggancia le molecole sane per farle ammalare, il nostro corpo da sola non è in grado di individuarla, grazie al vaccino il nostro corpo produrrà immediatamente le cellule B che producono gli anticorpi e le cellule T specializzate nel distruggere le cellule infette.

L’auorizzazione dalla Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco Usa, dovrebbe arrivare nel mese di novembre. Il vaccino è stato testato su volontari che hanno un’età compresa tra i 16 e gli 85 anni, di recente l’azienda ha dichiarato che la sperimentazione è stata effettuata anche su persone affette da HIV positive e su pazienti affetti da epatite B e C. Le dosi del vaccino saranno quindi vendibili soltanto quando la sperimentazione clinica si concluderà con l’approvazione dell’agenzia, che considerata l’attuale situazione di emergenza, lavora in tempi rapidissimi.

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