La lotta al Covid-19 si fa sempre più serrata, e visto che la pandemia non è ancora finita sul mercato arrivano altri farmaci capaci di contrastare il virus Sars-CoV-2. In queste ore l’Aifa, l’agenzia del farmaco italiana, ha approvato l’uso di due antivirali. Si tratta della pillola molnupiravir e del remdesivir. L’autorizzazione al commercio è avvenuta, per quanto riguarda molnupiravir, in condizioni di emergenza. L’utilizzo di questa pillola è indicato nei pazienti non ospedalizzati e che abbiano una malattia lieve, la quale però non deve rappresentare specifici fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave.
Il trattamento con molnupiravir consiste nell’assumere 4 compresse 2 volte al giorno per una durata di 5 giorni. L’Aifa ha determinato le modalità di utilizzo del farmaco, le quali sono state pubblicate già in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2021. Il provvedimento è entrato in vigore oggi 30 dicembre e dal 4 gennaio 2022 la struttura commissariale per l’emergenza Covid distribuirà alla Regioni le pillole molnupiravir.
C’è anche Remdesivir
Oltre alla pillola su indicata, alla cura del Covid-19 si affianca il remdesivir, un farmaco sempre antivirale già autorizzato dall’Ema indicato per il trattamento di pazienti che non sono ricoverati in terapia intensiva e che rischiano di avere gravi conseguenze dalla malattia Covid-19. Il farmaco in questione potrà essere utilizzato fino a 7 giorni dall’insorgenza dei sintomi, quindi con una malattia già avviata.
Il trattamento con questo farmaco dovrebbe durare 3 giorni. Il registro di monitoraggio sull’utilizzo del farmaco è accessibile a tutti a partire dal 30 dicembre 2021, quindi da oggi. Questi antivirali, insieme ai vaccini, che rimangono l’arma fondamentale, potranno essere la vera cartina di tornasole nella lotta alla pandemia.
Nel frattempo il Governo ha preso ulteriori provvedimenti per cercare di arginare il contagio, estendendo dal 10 gennaio l’obbligo del Super Green Pass anche ai mezzi pubblici e ai servizi di ristorazione all’aperto presenti in bar e ristoranti. I non vaccinati saranno così tagliati fuori da qualsiasi attività sociale e ricreativa, e con questo l’Esecutivo spera di convincere gli ultimi scettici, prima di poter usare l’ultima arma, ovvero quello di inserire l’obbligo vaccinale per tutti.