Coronavirus: per la prima volta al mondo è stato isolato il virus da tre ricercatrici italiane

Tre ricercatrici italiane hanno isolato il Coronavirus e ciò apre nuovi orizzonti alle possibili cure con antibiotici o cose simili. Ecco chi sono le tre menti brillanti.

Coronavirus: per la prima volta al mondo è stato isolato il virus da tre ricercatrici italiane

Iniziano ad arrivare notizie positive sul Coronavirus, il virus che da giorni ha messo in allarme la Cina e il mondo intero. Il virus è stato isolato ed il merito è da attribuire a tre ricercatrici italiane. Sono le prime al mondo a riuscire a trovare una possibile via per la cura. Il fatto di essere riuscite ad isolare il virus può aprire nuove strade per studiare appositi rimedi.

A capo degli studi c’è Maria Rosaria Capobianchi, donna di 67 anni di Procida che da 20 anni lavora all’istituto Lazzaro Spallanzani. Le altre due si chiamano Francesca Colavita e Concetta Castilletti. La prima lavora da 4 anni dopo diverse missioni per far rientrare i casi di Ebola. Castilletti, invece, è responsabile dell’Unità dei virus emergenti, è del 1963 ed è specializzata in virologia e microbiologia.

Coronavirus isolato in Italia: com’è stato possibile?

Capobianchi, in un’intervista, conferma: “Soddisfazione, certo, perché questo non è un fuoco del momento, si tratta di una missione, lavorare sempre per essere pronti a catturare la novità e a rispondere. L’Istituto Spallanzani è stato il primo in Italia a dare una risposta locale, partendo prima con metodi nostri e adottando poi quanto dettato dall’Oms e così abbiamo ottenuto la sequenza del primo frammento del virus, dalla quale abbiamo avuto poi la capacità di fare la diagnosi”.

Grazie al fatto che hanno isolato il Coronavirus, è possibile – studiando a fondo tale virus – trovare tutti i punti deboli atti alla creazione di un metodo efficace per combatterlo definitivamente. Inoltre, è possibile capire come fa il virus a creare danni all’organismo e, se si ha un campione nelle provette, è possibile anche farne delle quantità extra per distribuirle ad altri laboratori che a loro volta studieranno i diversi aspetti.

Infine, Capobianchi ringrazia la Cina che sin da subito aveva deciso di condividere tutti i dati di cui erano a conoscenza. Anche grazie a questi ultimi è stato possibile arrivare all’isolamento del Coronavirus.

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