Coronavirus, misure per prevenire l’impatto psicologico da quarantena

L'isolamento sociale, l'incertezza e la paura possono causare stress e ansia: lo psichiatra Morelli spiega come gestirli al meglio e quali misure adottare.

Coronavirus, misure per prevenire l’impatto psicologico da quarantena

Scuole chiuse, concorsi rinviati, musei, teatri, attività sportive, eventi sociali, piazze e la cancellazione di mezzi di trasporto a lunga distanza, sono alcune delle misure necessarie di isolamento che dobbiamo rispettare per porre fine ai contagi del nuovo virus emerso in Cina nel dicembre 2019. Pertanto, le routine quotidiane sono sospese e il crescente isolamento sociale è una realtà sfortunata per milioni di persone in tutto il mondo che può portare ad alcuni problemi psicologici, dall’ansia alla paranoia, dall’angoscia alla depressione.

La quarantena è di solito un’esperienza spiacevole per coloro che vi sono costretti: la separazione dai propri cari, la perdita della libertà, l’incertezza sullo stato della malattia e la solitudine possono a volte creare effetti drammatici. Per evitare che ciò accada, è necessario prendere tutte le misure raccomandate per la prevenzione e lavorare anche sulla gestione delle emozioni per evitare che la nostra salute psichica venga sopraffatta dalle nostre paure, dalla disperazione e dall’ansia.

È quanto consiglia Raffaele Morelli, psichiatra e psicoterapeuta nonché fondatore dell’Istituto Riza, secondo il quale la psicosi, la fissazione su un pensiero negativo e il continuo stato di paura sono condizioni capaci di abbassare le nostre difese immunitarie e di farci ammalare. Morelli ha riflettuto sugli aspetti psicologici legati al Coronavirus e, pertanto, offre alcuni suggerimenti per ridurre al minimo questa crescente ansia nei confronti del virus.

Innanzitutto, lo psichiatra sottolinea di non soffermarsi ripetutamente sulla possibilità di ammalarsi, ma cercare di gestire la situazione ricorrendo alla creatività e all’immaginazione, per evitare quanti più disturbi possibili del nostro umore. Dunque, invita alla distrazione, che è il miglior farmaco per il cervello. Distrarsi, come sono capaci di fare i bambini, attraverso attività manuali: ”Siamo tutti di fronte a una grande prova, ma la vera grande prova è avere cura di noi. […] è importante distrarsi, fare cose con le mani… ricamare, cucinare, dipingere, scrivere, seminare nei vasi ” afferma Morelli.

Appello quindi alla musica, alla lettura, all’esercizio fisico, al consumo di cibi sani e pasti equilibrati, al sonno regolare e ad altre attività di vostro gradimento. Ma anche esporsi al sole fa bene poiché la luce aiuta il corpo e il sistema immunitario a stare meglio, è il più potente antidepressivo. In caso di presenza di bambini, create anche per loro un programma per le attività di apprendimento, per il relax o per l’intrattenimento.

Per quanto riguarda il rapporto di coppia e la vita familiare, infine, ritrovarsi a convivere forzatamente 24h su 24h non è semplicissimo e spesso si arriva al litigio: ”Il litigio non fa male, perché ti permette di tirar fuori anche l’aggressività. Ma niente rancore o muso. […] è importantissimo non rivangare il passato […] Se c’è una crisi, non è adesso il momento di affrontarla. Le crisi, anche in tempi normali, non si affrontano mai nei momenti difficili”, dichiara il dottor Morelli.

L’esperto raccomanda, inoltre, di informarsi con moderazione sul Coronavirus, consultando fonti ufficiali ed affidabili e di non soffermarsi troppo su ciò che potrebbe accadere una volta terminata l’emergenza, poiché ciò potrebbe suscitare maggiore stress. Raccomandazioni necessarie queste da svolgere in casa, al fine di prendersi cura del proprio benessere mentale e psicologico e non farsi sopraffare dall’ansia, poiché il rischio è quello dell’aumento di assunzione di psicofarmaci.

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