Come riconoscere un ictus con nove punti

Esiste un metodo chiaro e scientifico per riconoscere se la persona davanti a noi ha un ictus in corso o lo ha avuto. Seguendo queste semplici regole si può capire se è il caso di ricorrere immediatamente all'intervento del 118.

Come riconoscere un ictus con nove punti

Fra pochi giorni è la giornata mondiale dell’ictus esattamente il 29 ottobre. L’ictus in Italia è la terza causa di morte, preceduta soltanto dall’ischemia cardiaca e dalle neoplasie. Le statistiche dicono che in Italia ci sono circa 196000 casi di ictus all’anno, circa il 30% delle persone colpite muore entro l’anno ma il 70% di queste, se presi in tempo, si possono salvare.

Guarire da questa malattia non è facile ma possibile, basta pensare che il 25% delle persone riescono a guarire completamente il restante 75% sopravvive all’ictus con delle disabilità di vario grado.

Cos’è l’ICTUS

Una persona è colpita da un ictus perché un coagulo di sangue blocca un’arteria cerebrale oppure quando un’arteria cerebrale si rompe. In questi casi la quantità di sangue che raggiunge il cervello si interrompe o diminuisce drasticamente con l’inevitabile conseguenza che in quella zona le cellule cerebrali muoiono.

Le conseguenze lasciate da un ictus influenzeranno per sempre la vita del paziente che avrà delle limitazioni delle funzioni cerebrali gestite dalla zona morta, spesso sono una ridotta capacità di controllo di braccia, gambe, linguaggio, udito o della vista.

Quando una persona è colpita da ictus i medici possono riscontrare tre tipologie di ictus, viene diagnosticato un  ictus ischemico  quando una o più arterie cerebrali sono ostruite dalla presenza di un coagulo di sangue; si è, invece, in presenza di ictus emorragico se un arteria cerebrale si rompe creando un emorragia. Vi è un altra tipologia di ictus molto simile al ictus ischemico ma con una durata dei sintomi di pochi minuti, in questo caso i medici diagnostico un attacco ischemico transitorio.

Ci sono alcuni fattori che ci rendono più soggetti ad un ictus ossia avere più di 55 anni, essere maschio ed avere un familiare già colpito dall’ictus. Ma non finisce qui, alcune patologie rendono le persone più a rischio di ictus, nello specifico l’ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete mellito, fumo, alcol e obesità. Non vi sono però delle indicazioni specifiche che garantiscono al 100% di non avere mai un ictus l’unico modo per diminuire le probabilità di incorrere in questa patologia è una sana alimentazione, attività fisica e non fumare ne bere.

Capire se una persona ha un ictus

Alcuni sintomi sono tipici del ictus e se riscontrati è indispensabile chiamare il 118. Sono 9 i principali campanelli di allarme. Il più frequente è la paralisi facciale che si verifica quando un parte del viso si muove in modo diverso dall’altra. Altri sintomi sono la difficoltà nel muore braccia o gambe, la difficoltà nel parlare e pronunciare le parole. Non sono da sottovalutare la debolezza improvvisa di braccia o gambe così come l’improvvisa perdita di sensibilità agli arti, della vista o l’incapacità di capire le persone.

In America hanno inventato un test che suggerisce la presenza di ictus suddiviso in 4 fasi:

  • Face chiedere alla persona di sorridere ed osservare se gli angoli della bocca si muovono uguali
  • Arms chiedere alla persona di alzare le braccia ed osservare se riesce a farlo
  • Speech chiedere alla persona davanti a voi di ripetere una frase e cercate di capire se riesce nel compito
  • Time non perdere tempo se è presente anche solo uno dei punti precedente allarmate immediatamente il 118.

Chiunque abbia davanti a sé una persona che sta male e sospetti che questa abbia un ictus attraverso questo test americano è in grado facilmente di capire se effettivamente vi è un ictus. È quindi indispensabile memorizzare questi punti.

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