La leucemia mieloide cronica è un cancro del sangue, uno tra i più diffusi e mortali, che ha origine nelle cellule ematopoietiche del midollo osseo e che porta allo sviluppo di globuli bianchi anomali. Combattere la leucemia mieloide cronica, che secondo i dati ogni anno colpisce nel mondo circa due persone su 100mila (soprattutto anziani), ora potrebbe essere possibile avvalendosi di un farmaco finora utilizzato solo per trattare il diabete.
Questo è quanto sostenuto da una ricerca condotta da un gruppo ampio di scienziati di nazionalità diverse, guidato da Philippe Leboulch, e pubblicata sulla famosa rivista “Nature”. La ricerca è stata realizzata grazie alla partecipazione di 24 pazienti malati di leucemia mieloide cronica sui quali i trattamenti medici e farmaceutici tradizionali (a base di farmaci come imatinib) non avevano portato ad alcune effetto in termini di guarigione, ma solo ad un miglioramento delle prospettive di vita. I ricercatori hanno dunque deciso di somministrare, oltre ai farmaci standard, anche il pioglitazone, un principio attivo largamente utilizzato nei diabetici perché capace di aumentare la sensibilità all’insulina nei tessuti.
I risultati raccolti successivamente sono stati inaspettati e positivi: il 50% dei volontari ha registrato nell’arco di solo un anno un miglioramento della leucemia e 3 di loro sono completamente guariti senza recidive nei 5 anni successivi. Peter Johnson, della charity Cancer Research Uk,ha commentato: “Questo studio è la dimostrazione di come la conoscenza della biologia delle cellule tumorali possa contribuire a migliorare le terapie per i pazienti. Tuttavia si tratta di una ricerca preliminare basata su un piccolo numero di pazienti. Sarà interessante scoprire se questo trattamento combinato funziona anche in trial clinici più ampi”.
Infatti nei prossimi mesi, sebbene le speranze di combattere questo tumore con questo farmaco siano abbastanza alte, per confermare o meno questi risultati incoraggianti, verrà condotta una ricerca di più ampie dimensioni che coinvolgerà un numero maggiore di malati di leucemia.