Colombia, la Sindrome della Bella Addormentata

E' la fiabesca e rara sindrome che ha colpito una diciassettenne colombiana: la Sindrome della Bella Addormentata è caratterizzata da episodi ricorrenti di sonni molto lunghi.

Colombia, la Sindrome della Bella Addormentata

La Sindrome della Bella Addormentata, o Sindrome di Kleine-Levin, è una malattia neurologica rara di cui ancora non si conoscono le origini. La malattia è caratterizzata da disturbi cognitivi ed episodi di sonno prolungato; la Sindrome della Bella Addormentata ha colpito una ragazza colombiana di 17 anni, Sharik Tovar.

I pazienti generalmente più colpiti sono quelli in età adolescenziale e si conta circa un caso ogni 500.000 persone. Secondo quanto emerso dai primi studi, il primo episodio di sonno prolungato si presenta, nel 72% dei casi, a seguito di un’infezione, successivamente, gli episodi si ripresentano con ciclicità con una durata di 10 giorni ogni 3 o 4 mesi. La frequenza di episodi di sonno prolungato è più ravvicinata nei bambini, dove si contano circa dai 7 ai 19 eventi nella fascia d’età tra gli 8 ed i 14 anni.

La Sindrome della Bella Addormentata si presenta con ipersonnia, che conta tra le 15 e le 21 ore di sonno al giorno, apatia, confusione e percezioni alterate. Una volta risolti questi episodi, il paziente torna alla sua vita normale; solo 2 adolescenti su 10 accusano ancora problemi legati alla concentrazione per alcuni ulteriori mesi.

La malattia, comunque, crea numerosi disagi nella vita sociale e lavorativa o scolastica. Al momento, non esistono cure; risulta quindi fondamentale un adeguato supporto medico e psicologico sia per il paziente che per la famiglia.

La storia di Sharik Tovar

Restando a quanto riportato da Livescience, una delle ragazze che soffrono della Sindrome della Bella Addormentata, sarebbe una diciassettenne colombiana: Sharik Tovar. La ragazza, nel caso dell’episodio di sonno più lungo, avrebbe dormito 48 ore di fila e, al risveglio, non sarebbe stata in grado di riconoscere il volto della madre; essa avrebbe abbandonato il lavoro per nutrire ed idratare la figlia, tramite un biberon, durante questi periodi di incoscienza. Sharik, comunque, escludendo tali episodi, vivrebbe una vita normale priva di qualsiasi altro sintomo.

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