Con il lockdown, il 44% degli italiani è aumentato di peso. È questo il dato più significativo che emerge da una analisi della Coldiretti basata su dati Crea, il Centro di ricerca alimentare e nutrizione posto sotto il diretto controllo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Addentrandosi nel fenomeno evidenziato già in primavera, ad aver influito sono state le misure restrittive imposte dal governo per arginare l’emergenza sanitaria. Il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini di consumo, ha spinto molti italiani a riscoprire il piacere di cimentarsi tra i fornelli. Dedicarsi alla cucina ha inevitabilmente aumentato la tendenza a mangiare di più, che abbinata ad uno smart working non compensato da un’adeguata attività fisica, ha fatto sentire i suoi effetti anche sulla bilancia.
Una giornata passata tra computer, divano e tavola, per il 53% degli italiani ha significato tenersi lontano da qualsiasi attività sportiva. Secondo una ricerca della Fondazione Adi dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, a risentirne di più sono stati i lavoratori in smart working e in cassa integrazione: per il 54% di costoro, l’aumento di peso è stato mediamente di 4 chilogrammi.
Non da ultimo bisogna considerare che le iniziali corse ai supermercati, il cambiamento degli orari di lavoro e la maggior propensione a cucinare per sé e i propri familiari, secondo un’analisi di Coldiretti basata su dati Ismea ha comportato un incrementato di ben 10 miliardi della spesa alimentare. Il boom lo hanno segnato farina (+59%) seguito dalla uova (+22%), vino e birra (+16,2%), formaggi (+12,5%), salumi e insaccati (10,2%).
Tutto ciò non può essere assolutamente sottovalutato, specie in un Paese come il nostro, dove più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso e una persona su dieci è obesa. Ma il rischio obesità non risparmia nemmeno i più piccoli, anch’essi duramente colpiti dal periodo di lockdown; in Italia i bambini e gli adolescenti con problemi di peso sono non meno di 2 milioni e 130 mila, in altre parole un quarto della popolazione di età compresa tra i 3 e i 17 anni.