Causa Coronavirus, eseguiti 1,4 milioni di screening per tumori in meno

L’allarme è stato lanciato dall’Associazione italiana di oncologia medica: nei primi cinque mesi del 2020 gli screening per tumore eseguiti nel nostro Paese sono diminuiti di 1,4 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Causa Coronavirus, eseguiti 1,4 milioni di screening per tumori in meno

La pandemia e il conseguente lockdown hanno fatto drasticamente calare il numero di screening per tumori eseguiti nel nostro Paese. A lanciare l’allarme è stata l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), facendo presente che nei primi 5 mesi del 2020, in Italia sono stati eseguiti 1,4 milioni di esami in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Come già evidenziato negli scorsi mesi, la quarantena oltre a rendere più difficoltosi gli spostamenti, ha scoraggiato i pazienti a raggiungere le strutture ospedaliere per paura di essere contagiati. In secondo luogo per fronteggiare l’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese in primavera, negli ospedali massima priorità è stata data ai malati di Coronavirus.

Come conseguenza, anche medici e infermieri sono stati dirottati nei sempre più affollati e critici reparti Covid. Secondo una prima stima fornita dalla società di consulenza Nomisma, tutto ciò ha comportato l’annullamento di non meno di 410mila interventi chirurgici, necessariamente rinviati a data da destinarsi.

Lo scenario che ne consegue non preannuncia dunque nulla di buono. Allentare la presa sui tumori e su altre patologie, rischia di avere effetti drammatici. I ritardi nella prevenzione possono determinare nel breve periodo un aumento del numero dei pazienti, che rischiano di scoprire di essere malati in una fase più avanzata, avendo così maggiori necessità di cure e nei casi più gravi minori possibilità di guarire.

Carlo Palermo, segretario nazionale del sindacato degli ospedalieri Anaao Assomed, ha precisato che “l’allungamento delle liste d’attesa rischia di trasformarsi in una grande crisi di fiducia dei cittadini nei confronti del Ssn”. Oltre ad una riduzione delle diagnosi per tumore della mammella (-2.099 casi) e al colon-retto (-611), sono state sospese 13 milioni di visite specialistiche e 300mila ricoveri.

A fronte di questi dati, è necessario recuperare al più presto il tempo perduto, ma anziché velocizzare le tempistiche, stiamo assistendo ad un preoccupante rallentamento delle attività. Un esempio è rappresentato dalle sale operatorie, che per smaltire i rinvii accumulati nei mesi precedenti dovrebbero lavorare al 120% quanto invece non raggiungono il 70%, condizione che rischia di allungare ulteriormente le liste d’attesa.

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