Cancro: c’è un vaccino che funziona al 100% sui topi

Un vaccino, grazie all'aggiunta di una molecola chiamata Diprovocim, consente di sconfiggere definitivamente il cancro nei topi e la possibilità in futuro di riformarsi.

Cancro: c’è un vaccino che funziona al 100% sui topi

La notizia del giorno è che esiste un vaccino capace di combattere e sconfiggere definitivamente il cancro nei topi. La percentuale di successo è totale (100% di probabilità di successo).

La ricerca arriva da alcuni studiosi dello Scripps Research Institute che sulla rivista PNAS hanno pubblicato il loro studio intitolato “Adjuvant effect of the novel TLR1/TLR2 agonist Diprovocim synergizes with anti–PD-L1 to eliminate melanoma in mice”.

Come funziona il vaccino contro il cancro

I ricercatori in questione hanno affermato che il vaccino è capace di stimolare il sistema immunitario in modo da riuscire, non solo, a curare il cancro, ma anche ad evitare il ripresentarsi della malattia. Quello che hanno fatto gli studiosi è di aver aggiunto una molecola chiamata Diprovocim ad un classico vaccino. In questo modo le cellule che possono combattere il cancro vengono attratte proprio sul posto in cui in quel momento è presente il tumore.

In più, il vaccino può essere utilizzato in casi estremi, anche combinato con le cure anti-tumorali, al fine di avere una totale guarigione dalla malattia. Per arrivare a ciò, però, è stato necessario far crescere un melanoma nei topi e successivamente somministrare la terapia anti-cancro, chiamata anti-PD-L1.

La cura ha avuto il totale effetto in 54 giorni e i topi che hanno visto somministrarsi il vaccino senza l’aggiunta della molecola, sono morti tutti.

Non c’è possibilità di essere attaccati nuovamente dalla malattia già curata e questo può rappresentare un ulteriore importantissimo passo in avanti nella lotta al tumore.

L’unica nota da ricordare è che tutto quello che è stato detto riguardo l’efficacia, riguarda solamente i topi. Per passare alla sperimentazione sull’essere umano, ci vorrà altro tempo, anche perché sarà necessario avvalersi di tutte le autorizzazioni necessarie. È molto probabile che si dovrà aspettare ancora degli anni.

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