Cancro al seno, trovato come fermare la nascita di nuove metastasi

Finalmente dai ricercatori dell'università di Pittsburgh e sono arrivate nuove conferme, le statine, presenti nei farmaco anticolesterolo, riescono a frenare la crescita delle metastasi del cancro al seno.

Cancro al seno, trovato come fermare la nascita di nuove metastasi

Un team di ricercatori del Cancer Institute dell’Università di Pittsburgh, in seguito ad alcuni test di laboratorio su cellule in cultura e su topi affetti da carcinoma mammario con metastasi ai polmoni e al fegato, ha confermato la loro precedente indagine. 

Le statine sono un farmaco ampiamente utilizzato per il controllo del colesterolo. Gli scienziati guidati dal Professore Alan Wells, insegnante del Dipartimento di Patologia dell’università di Pittsburgh, hanno dimostrato che l’utilizzo di statine, in presenza di cancro al seno con metastasi, ostacola la nascita di nuove metastasi riducendo notevolmente la mortalità della patologia.

Lo studio

Per giungere a questa conclusione gli scienziati hanno testato l’efficacia del farmaco su due linee di cellule affette da cancro al seno attraverso la cultura cellulare in provetta 2D e 3D. Contemporaneamente è stata effettuata una sperimentazione su topi affetti da carcinoma mammario con metastasi diffuse al fegato e ai polmoni.

Dai risultati ottenuti, i ricercatori hanno potuto affermare che, utilizzando i farmaci contenenti statine si può fermare la proliferazione delle cellule causa del cancro al seno, soprattutto di quelle metastatiche. La molecola risultata efficace è l’atorvastatina, l’unica in grado di dimostrare i suoi effetti positivi su tutti i modelli testati.

Il farmaco oltre a bloccare la proliferazione delle cellule metastatiche è riuscito anche a bloccare la comparsa di quelle cellule dormienti, ossia quelle responsabili della riacutizzazione della malattia anche anni dopo la fine dei trattamenti. Attraverso le statine si è quindi ridotta notevolmente la proliferazione di nuove cellule metastatiche ma non sembra essere in grado di agire sulla cellula primaria.

Altri studi

Non è la prima volta che viene dimostrata l’efficacia di questi farmaci per contrastare le metastasi. I ricercatori dell’università di Trieste, guidati dal professore Giannino Del Sal responsabile del laboratorio di oncologia molecolare del laboratorio Nazionale CIB, hanno scoperto che la proteina p53 considerata oncosoppressore a volte può svolgere una funzione diversa, infatti quando è mutata invece di bloccare il cancro ne favorisce la crescita e la proliferazione delle metastasi. Questo succede in presenza di una rigidità e di una tensione del tessuto tumorale, condizione favorita dalla presenza metabolica del colesterolo. Ed è proprio per questo che le statine riescono ad essere efficaci proprio perché vanno ad interferire con i meccanismi che ne aumentano l’aggressività.

I risultati ottenuti dai ricercatori di Pittsburgh confermano l’efficacia delle statine nella lotta al cancro, questi farmaci potrebbero essere utilizzati come alleati in associazione ai chemioterapici. Perché questo avvenga è necessario dimostrare gli stessi risultati durante i test clinici su umani. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica British Journal of cancer.

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