Cancro al seno, la nuova ‘chemioterapia intelligente’: risultati straordinari

Si tratta di una delle malattie che ogni anno provoca tantissimi morti nel mondo, vediamo oggi quali sono i progressi della scienza contro questo male che terrorizza la popolazione femminile.

Cancro al seno, la nuova ‘chemioterapia intelligente’: risultati straordinari

In questi due anni abbiamo fatto i conti con la pandemia di Covid-19. Si tratta del primo coronavirus, il Sars-CoV-2, il quale è stato in grado di creare una epidemia a livello globale, che ancora oggi attanaglia la popolazione mondiale. La malattia Covid sta pian piano arretrando grazie ai vaccini che sono stati messi recentemente immessi in commercio e che stanno dando una grossa mano a tenere sotto controllo l’epidemia. Ma nel mondo ci sono altre malattie che preoccupano.

Basti pensare ai tanti tipi di tumore che esistono e per i quali si sta ancora cercando una cura efficace. La scienza per contrastare le malattie in questi anni ha fatto passi da gigante e rispetto al passato si sono riuscite a debellare alcune brutte malattie come il vaiolo, anche se oggi, notizia proprio di questi giorni, preoccupa l’avanzata in tutto il continente europeo del vaiolo delle scimmie. Ma nei confronti di una malattia si sta studiando una terapia che promette ottimi risultati.

Cure promettenti

Secondo quanto afferma la testata giornalistica Wired per quanto riguarda il cancro al seno, patologia che preoccupa milioni di donne nel mondo, si sta studiando una tecnica che permetterebbe di iniettare i farmaci per la chemioterapia direttamente dentro le cellule malate, mediante un farmaco in grado di rilevare particolari recettori presenti sulla loro superficie.

Lo studio è stato pubblicato sul New England journal of medicine, una delle riviste scientifiche più importanti del mondo.  La ricerca è stata sviluppata in anni di studio, il farmaco che sarebbe iniettato nel corpo dei pazienti è il trastuzumab deruxetan, che è stato già iniettato in pochi pazienti con un tumore caratterizzato dall’espressione della proteina Her2.

I risultati sono stati soddisfacenti e hanno dimostrato come ci sia un rallentamento della progressione del male e un aumento significativo dell’aspettativa di vita del paziente. La speranza è che questa terapia adesso venga sviluppata sempre di più, in modo da combattere questa malattia che provoca anche morte.

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