Boom di ritocchi ai genitali per gli uomini

Esplode l’ossessione dei ritocchi al maschile. La parte interessata, i genitali. Mirati ad ingrandire le dimensioni, ma gli andrologi mettono in guardia: "Interventi inutili. Uomini ossessionati"

Boom di ritocchi ai genitali per gli uomini

Gli uomini italiani sono sempre più ossessionati dal sesso e dai ritocchi estetici genitali. Dopo anni di supremazia al femminile nel campo degli interventi chirurgici alle zone erogene, il boom di richieste negli ultimi tempi è tutto al maschile. Le richieste tendono in questo caso ad ingrandire le misure dell’organo sessuale. Motivo della sempre crescente domanda è molto probabilmente la cosiddetta “sindrome dello spogliatoio”; sembra infatti che la spinta sia dovuta più al timore del confronto con gli amici, che alle prestazioni legate al rapporto con la propria partner. Il maggior numero di richieste da parte dei pazienti mira ad interventi che allungano o ingrandiscano l’organo sessuale quando è in posizione “di riposo” e non quando si è in piena erezione.

La notizia giunge da una fonte ufficiale: il presidente della Società Italiana di Andrologia Giorgio Franco ha affrontato l’argomento in occasione di un summit tenutosi a Milano con la partecipazione di chirurghi provenienti da diversi paesi europei.

Gli andrologi ritengono che l’intervento sia quasi sempre superfluo, e considerando la massa di richieste, si spingono ad individuare un particolare profilo psicologico posseduto dagli uomini che si rivolgono alla chirurgia per affrontare l’intervento: “Buona parte dei pazienti si rivolge a noi perché affetto da dismorfofobia, un problema psicologico per cui non si è contenti dell’aspetto o delle dimensioni di alcune parti del corpo”.

Un problema dunque la cui natura non è fisica ma mentale; secondo gli specialisti non è una reale necessità. I pazienti che avrebbero l’esigenza effettiva di un intervento di ingrandimento, sono in netta minoranza. Anche il tipo di intervento è diverso; relativamente più semplice per l’ingrandimento del pene in condizioni di “riposo”, mentre è più complesso per l’aumento in fase di “erezione”, dove si deve intervenire sul tessuto cavernoso, con tutti i rischi che ciò comporta.

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