Stando agli ultimi dati raccolti, le allergie alimentari colpiscono circa l’1,5% della popolazione. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è stato effettuato per la prima volta in assoluto un lavaggio selettivo del sangue su un paziente pediatrico iperallergico, un bambino di sette anni affetto da una grave allergia alimentare multipla.
A causa di questa allergia, associata ad attacchi di asma, il bimbo era costretto a rinunciare a latte, uova, nocciole, pesce e frutta, cibi che avrebbero potuto condurlo addirittura allo choc anafilattico. A dimostrazione della forza di questa allergia vi è il fatto che il livello di immunoglobuline E (lgE), gli anticorpi responsabili delle allergie, era così elevato da non poter assumere alcun farmaco.
Dopo un’attenta analisi da parte dell’equipe medica, il piccolo paziente è stato allora sottoposto al trattamento di lavaggio selettivo, noto perlopiù con il nome di immunoadsorbimento IgE, che conduce, tramite la separazione del sangue in globuli rossi e plasma (plasmaferesi), all’eliminazione dei soli anticorpi responsabili dell’allergia, mantenendo invece tutte quelle sostanze che verrebbero invece eliminate dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica. Solitamente questa tecnica viene utilizzata nei pazienti sottoposti a terapie antirigetto o affetti da gravi malattie autoimmuni.
Attualmente il bambino sta bene: il livello di lgE si è abbassato notevolmente, il livello di tolleranza alimentare è aumentato e soprattutto il bambino non è più costantemente in pericolo di vita.
Il responsabile del reparto Allergologia del Bambino Gesù, Alessandro Fiocchi, ha commentato: “Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico”.