Da alcuni dibattiti e studi è emerso che bere due litri e mezzo di acqua al giorno non è la panacea di tutti i mali e non vi è alcuna conferma che faccia bene. La polemica è ancora accesa da quando un medico di base, Margaret McCartney, ha criticato sulBritish Medical Journal la decisione del servizio sanitario britannico di raccomandare ai pazienti di bere otto bicchieri d’acqua al giorno.
Ecco le parole del medico: “È un mito, non ci sono prove scientifiche della sua utilità, inoltre bere troppo può abbassare i livelli di sodio ed esporre a eventuali contaminanti nell’acqua”. Aaron Carroll, docente di Pediatria alla Indiana University School of Medicine e autore di alcuni saggi scientifici su questo tema, ha una sua teoria e dice: “La scienza non è mai riuscita a dimostrare che bere più acqua mantenga la pelle idratata e la faccia sembrare più sano e senza rughe. È vero che alcuni studi hanno rilevato benefici per la salute con un alto consumo di acqua, ma ‘alto’ significa molto meno di otto bicchieri al giorno”.
Il dottore americano ricorda anche che l’acqua è presente nella frutta, nella verdura, nei succhi di frutta e non è l’unica fonte di idratazione per il corpo umano. Insomma, nulla da preoccuparsi se non si beve abbastanza durante la giornata e non c’è prova di benessere tra il bere e il miglioramento della salute. Carroll ha anche aggiunto che l’ultimo studio è stato pubblicato sulla rivista American Journal of Public Health e che i ricercatori hanno utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey per analizzare lo stato di salute di 4.134 bambini di età compresa tra i sei e i nove anni.
Dopo aver misurato l’osmolalità delle loro urine hanno rilevato che più alto è il valore e più c’è rischio di disidatratazione. Più della metà dei bambini aveva una osmolalità di 800 mOsm/kg o superiore. I bambini che avevano assunto almeno otto bicchieri di acqua al giorno avevano una concentrazione inferiore di appena 8 unità. Carroll ha detto di avere scoperto che fino a 1.200 mOsm/kg viene considerato un valore fisiologico normale.