Bere caffè la mattina a digiuno può aumentare il rischio di rigidità arteriosa e di infarto

A suggerirlo è uno studio capeggiato da Sotirios Tsalamandris, cardiologo presso la National and Kapodistrian University di Atene. Secondo le conclusioni raggiunte dal ricercatore, il caffè non andrebbe mai bevuto a colazione a stomaco vuoto.

Bere caffè la mattina a digiuno può aumentare il rischio di rigidità arteriosa e di infarto

Bevuto in tutto il mondo, il caffè è molto apprezzato anche nel nostro Paese, dove esiste un vero e proprio culto verso questa bevanda. Ma proprio in ragione di questa passione, sono in tanti a domandarsi quanti se ne possano bere al giorno, e quando sarebbe non opportuno concedersi una tazzina.

Stando a quanto scoperto da Sotirios Tsalamandris, cardiologo presso la National and Kapodistrian University di Atene, se bevuto la mattina a digiuno, il caffè anziché essere di giovamento può diventare dannoso per la nostra salute.

Se per molti è fondamentale appena svegli per dare la giusta carica per affrontare la giornata, il ricercatore avrebbe però dimostrato che questa credenza sarebbe del tutto da rivedere. Se è vero che il caffè può comportare l’insorgere di insonnia, ansia, nervosismo e tachicardia, se bevuto la mattina a stomaco vuoto, può determinare anche problemi di rigidità arteriosa, che con il tempo aumentano il rischio di infarto.

In altre parole uscire di casa avendo bevuto solo il caffè, sarebbe un’abitudine alquanto deleteria per il nostro organismo. L’unico accorgimento necessario per evitare complicanze anche serie, sarebbe quello di accompagnarlo con una colazione più sostanziosa. Per rimarcare l’imporanza della prima colazione, lo stesso cardiologo ha precisato che “fare una colazione che costituisca più del 20% delle calorie ingerite al giorno potrebbe essere di un livello qualitativo pari o addirittura superiore alla dieta di una persona, sia che segua la dieta mediterranea, una dieta povera di grassi o altre forme di dieta“.

Berlo a digiuno incrementa infatti il rischio di placche ateromatose, che depositandosi sulle arterie, ostruiscono il normale passaggio dell’ossigeno all’interno dei vasi sanguigni. Tutto ciò non può che arrecare un nocumento al normale funzionamento del cuore, determinando alla lunga una maggior probabilità di essere colpiti da malattie cardiovascolari, e in primo luogo dall’infarto. Per quanto riguarda invece il numero di caffè, così come consigliato da diversi esperti, sarebbe opportuno non berne più di tre al giorno, in quanto maggiori quantità di caffeina nell’organismo sono state associate all’aumento di stati d’ansia, tachicardie ma soprattutto di attacchi di emicrania.

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