Il piccolo Teddy Houlston ha stabilito suo malgrado un nuovo primato: con soli 100 minuti di vita, poco più di un’ora e mezza, e grazie al consenso dei genitori ad utilizzare i suoi organi per i trapianti, è diventato il più giovane donatore di organi della storia della medicina britannica. La commovente vicenda si è consumata a cavallo tra due nazioni del Regno Unito: tutto è iniziato a Cardiff, capitale del Galles, dove circa 20 ore dopo il decesso del piccolo, i suoi reni e le sue valvole cardiache sono stati espiantati dal suo corpo; gli organi sono quindi stati trasportati fino a Leeds, in Inghilterra, dove hanno permesso di salvare la vita ad un paziente adulto. La vicenda ha scosso le coscienze di tutto il Regno Unito, generando un gran numero di commenti di solidarietà indirizzati ai genitori di Teddy, Jess Evans e Mike Houlston.
Tutto era cominciato 12 settimane dopo l’inizio della gravidanza di Jess, quando i dottori le diedero una terribile notizia: la ragazza era incinta di due gemelli, ma a detta dei medici, solo uno dei due si sarebbe potuto salvare. Per l’altro bambino, una volta venuto alla luce, sarebbe stata morte certa. Devastati da questa consapevolezza, i genitori di Teddy hanno lentamente maturato la loro decisione: il bambino che non fosse riuscito a sopravvivere, avrebbe dato la possibilità a qualcun altro di poter continuare la propria vita. E così è successo.
Mike, intervistato dal Daily Mirror, ha parlato così dell’odissea che ha dovuto affrontare insieme a Jess, e delle tragiche ore che sono seguite al parto: “Ha vissuto ed è morto come un eroe, è impossibile spiegare quanto siamo fieri di lui”. “La nostra anima era distrutta-ha continuato poi Jess-ma abbiamo pensato che se avessimo potuto avere anche solo un momento con lui, 10 minuti o un’ora, sarebbe stato il tempo più prezioso della nostra vita”. Le preghiere di Mike e Jess sono state esaudite, e la coppia ha potuto passare insieme al figlio morente non dieci minuti né un’ora, ma circa 100 minuti. Al termine dei quali Teddy se n’è andato per sempre, così com’era venuto.
I genitori, devastati e sconvolti, si sono però dimostrati ferrei nel mantenere la promessa che si erano fatti: Teddy non sarebbe morto invano. Così hanno proceduto a fornire le autorizzazioni per il trapianto, come ha poi spiegato la donna: “La donazione è qualcosa che ho sempre sentito come importante fin da bambina”. Mike, Jess e Teddy sono stati celebrati alla stregua di veri e propri eroi in patria, dove hanno ricevuto il pieno supporto e sostegno da parte dei medici, i quali hanno poi invitato tutta la comunità a seguire il loro coraggioso esempio.