Balbuzie, si risolve se trattata prima dei 7 anni

La balbuzie è uno dei disturbi del linguaggio più frequenti nel nostro Paese ma, se trattata già prima dei sette anni, tre casi su quattro si possono risolvere con semplici accorgimenti.

Balbuzie, si risolve se trattata prima dei 7 anni

Anche se parlare sembra una delle azioni più semplici da svolgere, non sempre è davvero così: chi balbetta, infatti, si ritrova spesso a ripetere involontariamente sillabe o lettere non dovute. Questo disturbo del linguaggio, solitamente, si presenta già dai primi anni di età del bambino ed ha buone probabilità di essere risolto se viene trattato il prima possibile, meglio ancora se prima dei sette anni di età.

Ad esporre i punti principali legati alla risoluzione della balbuzie è stata la Fondazione Logopedisti Italiani, al primo congresso italiano sui disturbi della fluenza verbale che è in programma a Calenzano, in provincia di Firenze. Secondo gli esperti è importante non sottovalutare i segnali, anche se possono sembrare prematuri: “La balbuzie può comparire e risolversi spontaneamente nel giro di qualche mese in alcuni bambini all’età di 2-3 anni: in questo caso, più che un disturbo vero e proprio, si tratta di una fase che può interessare alcuni piccoli durante lo sviluppo del linguaggio“. Tiziana Rossetto, Presidente della Fondazione, spiega, infatti, che durante l’apprendimento della lingua è possibile che il bambino sbagli alcune sillabe, solitamente la prima, o che si soffermi su alcune vocali. Nel caso in cui, però, questi errori perseverino anche dopo sei mesi è consigliato parlarne con il pediatra che può indirizzare la famiglia verso uno specialista.

La balbuzie

La balbuzie è un disturbo del linguaggio piuttosto comune di cui, però, non si conoscono ancora con certezza delle cause genetiche particolari; alcuni studi hanno dimostrato che, solitamente, si manifesta nelle famiglie già interessate da questa problematica.

Nei casi più gravi, i pazienti affetti da balbuzie possono accompagnare la difficoltà dell’espressione verbale con movimenti involontari del corpo o tic. La balbuzie, ad oggi, interessa il 17% dei bambini indifferentemente tra maschio e femmina; in età adulta, invece, ad essere quelli più predisposti sono gli uomini con un rapporto di 4 a 1 rispetto alle donne; la patologia è in continuo aumento.

Sebbene sia possibile iniziare a curare il disturbo durante l’adolescenza o in età adulta, è consigliato procedere già durante l’infanzia, come affermano gli esperti: “L’intervento precoce è fondamentale per recuperare una fluenza verbale normale, quindi più si posticipa il periodo del trattamento, più è difficile ottenere dei buoni risultati. Un aspetto non banale visto che la balbuzie può creare molte difficoltà anche a livello emotivo e psicologico, esponendo molti ragazzi con queste problematiche a essere vittime di bullismo. Quando si inizia il trattamento da grandi è per lo più perché la balbuzie è stata sottovalutata e non trattata in età infantile: generalmente, infatti, il disturbo non compare in età adolescenziale o adulta e se questo accade il motivo potrebbe essere legato a una sottovalutazione della problematica, oppure vengono svolte delle indagini di altro tipo, per verificare se la balbuzie è dovuta all’aspetto psico-emotivo”.

Per aiutare i bambini a risolvere il problema della balbuzie, stando a quanto consigliato dai logopedisti, è possibile giocare alla simulazione dei ruoli, immaginando situazioni e conversazioni che nella vita reale possono sottoporre a stress: un’interrogazione a scuola o una telefonata importante, ad esempio. Dopo queste prove, il balbuziente può sviluppare maggiore sicurezza in se stesso, parlando meglio. Inoltre, è importante comunicare in modo rilassato, senza mettere fretta nel finire la frase e generare ansia; per lo stesso motivo è importante mantenere un contatto visivo con l’interlocutore dimostrando più importanza alla sostanza del discorso, piuttosto che alla forma.

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