Aspirina per ridurre il rischio di mortalità nei pazienti con tumori delle vie biliari

Un recente studio statunitense ha dimostrato che la somministrazione di asprina pre e/o post diagnosi riduce il rischio di mortalità nei pazienti con tumore alle vie biliari.

Aspirina per ridurre il rischio di mortalità nei pazienti con tumori delle vie biliari

I tumori delle vie biliari sono neoplasie piuttosto rare (l’incidenza è oggi di circa 2 per 100 mila abitanti), che colpiscono principalmente individui di età compresa tra i 50 e i 80 anni. La prognosi generalmente non è favorevole: a 5 anni dalla diagnosi il tasso di sopravvivenza è solo del 5-15%, poiché la maggior parte di questi tumori viene diagnosticato in fase avanzata, ad esempio quando ormai il tumore non è più operabile.

Un nuovo studio però, pubblicato su Jama Oncology e condotto dai ricercatori del Division of CancerEpidemiology and Genetics, National Cancer Institute (Usa), sembra però aver trovato una possibile soluzione.

Lo studio in questione ha infatti dimostrato che la somministrazione di aspirina potrebbe ridurre il rischio di mortalità, in quanto questo farmaco provoca l’inibizione della ciclo-ossigenasi, rallentando la crescita tumorale; inoltre l’anti-aggregazione piastrinica (altro effetto provocato dall’aspirina) ostacola la diffusione metastatica del tumore per via ematogena, rende cioè difficile la diffusione delle cellule tumorali attraverso il sangue.

Per giungere a questa interessante associazione tra tumori delle vie biliari e aspirina, i ricercatori hanno analizzato ben 2.934 pazienti con tumori delle vie biliari, diagnosticati tra il 1990 e il 2017. Di questi, 256 pazienti (il 9% del totale) assumevano già aspirina prima della diagnosi; un altro 12% di pazienti (349) ha iniziato ad assumere aspirina dopo la diagnosi di tumore. Il 96% degli utilizzatori di aspirina prendeva una dose di 75 mg al giorno.

Quel che è emerso è che l’uso di aspirina è risultato associato ad una riduzione del rischio di mortalità del 27% nei pazienti esaminati con tumore della colecisti. Inoltre il rischio di mortalità è risultato ridotto del 29% invece per i pazienti affetti da colangiocarcinoma in terapia con aspirina e del 56% per i pazienti affetti da ampulloma, sempre se in terapia con aspirina.

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