Arrivato in Italia l’anticorpo che dimezza la frequenza degli attacchi di emicrania

E' da poco arrivato in Italia galcanezumab, l'anticorpo monoclonale anti-Cgrp in grado di dimezzare la frequenza degli attacchi di emicrania e migliorare così la qualità della vita dei pazienti.

Arrivato in Italia l’anticorpo che dimezza la frequenza degli attacchi di emicrania

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato l’emicrania, sulla base del Global Burden Disease, al secondo posto tra tutte le patologie responsabili di disabilità. Secondo gli ultimi dati a disposizione, l’emicrania colpisce circa il 14% della popolazione mondiale ed è molto più comune tra le donne (18% contro il 9% dei maschi). In media, gli attacchi di emicrania durano dalle 4 alle 72 ore e sono spesso associati anche a sintomi secondari, come vomito, nausea e fastidio ai rumori e alle luci.

In Italia è da poco arrivato un nuovo farmaco in grado di contrastare gli attacchi di emicrania, sia nelle forme episodiche che in quelle croniche, e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Il suo nome è galcanezumab, è stato sviluppato da Lilly e appartiene alla categoria degli anticorpi monoclonali anti-Cgrp.

Con la sigla Cgrp si fa riferimento al peptide correlato al gene della calcitonina. Esso viene rilasciato dai neuroni sensitivi primari presenti nei gangli delle radici dorsali e nel ganglio del nervo trigemino. Il Cgrp produce vasodilatazione e trasforma normali sensazioni in eventi dolorosi, caratteristici dell’emicrania.

Gli studi clinici finora condotti hanno dimostrato che l’assunzione di galcanezumab porta ad un dimezzamento del numero di giorni di emicrania nel 62% dei pazienti affetti da emicrania episodica e nel 28% dei pazienti con forma cronica. Dai trial clinici è inoltre emerso che la riduzione del numero dei giorni di emicrania ha interessato anche gli individui in cui si siano avuti in precedenza fallimenti di altri farmaci preventivi.

Pierangelo Geppetti, presidente Sisc (Società italiana per lo studio delle cefalee), ha commentato: “Gli anticorpi monoclonali anti-Cgrp si caratterizzano per un meccanismo d’azione molecolare molto selettivo e specifico: è la prima volta che abbiamo farmaci che bloccano un neuropeptide o il suo recettore in maniera così precisa. Questo comporta due risultati: da un lato la possibilità di inibire il meccanismo che genera il dolore e la costellazione di sintomi dell’attacco emicranico, dall’altro, proprio perché il meccanismo che viene inibito è così specificamente dedicato a produrre questo tipo di dolore, l’uso di questi farmaci evidenza un profilo di sicurezza molto buono, se non addirittura eccellente”.

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