La meningite è una grave infiammazione delle meningi, le membrane protettive che coprono il cervello e il midollo spinale; a provocarla sono batteri quali il meningococco, il pneumococco e l’emofilo. I sintomi (febbre, mal di testa, rigidità muscolare, nausea, inappetenza) sono del tutto simili a quelli dell’influenza e questo di certo non aiuta a riconoscere tempestivamente la meningite. Un altro aspetto negativo di questa malattia è che essa si trasmette molto facilmente, ad esempio attraverso la saliva e gli starnuti.
La fotografa australiana Anne Geddes, conosciuta in tutto il mondo per le sue foto che hanno i bambini per protagonisti, ha voluto mettere a disposizione la sua abilità per appoggiare la campagna sociale “Win for Meningitis”, promossa dalla società farmaceutica GSK con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla meningite e sui vaccini disponibili per combatterla.
Per questi scatti Anne Geddes ha scelto dei modelli/testimonial d’eccezione: gli atleti delle Paraolimpiadi 2016 di Rio de Janeiro, che hanno deciso spontaneamente di posare senza protesi, con l’intento di mostrare, o meglio far conoscere, le ripercussioni che la malattia ha avuto su di loro. Negli scatti gli atleti sono accompagnati da dei bambini, come a dire agli osservatori “Vaccinate i vostri bambini”. Inutile dire che si tratta di immagini forti, il cui obiettivo è però quello di far riflettere.
Tra questi atleti vi è anche Beatrice Vio, la schermitrice italiana di 19 anni che ha vinto la medaglia d’oro nel fioretto alle ultime Paralimipiadi e che si è ammalata di meningite quando aveva 11 anni; la malattia l’ha purtroppo costretta all’amputazione di gambe e avambracci. Il padre di Beatrice, Ruggero, ha raccontato: “A dieci anni aveva fatto la profilassi contro la meningite di tipo A. Allora i medici ci dissero che era troppo piccola per sottoporla alla vaccinazione contro la B. Era meglio aspettare secondo loro. Ma abbiamo sbagliato a fidarci”.
Insieme a Beatrice sono stati fotografati altri cinque atleti: la canadese Madison Wilson-Walker, il portoghese Lenine Cunha, la brasiliana Suélen Marcheski de Oliveira e gli statunitensi Jamie Schanbaum e Nick Springer.