Alzheimer: un farmaco potrebbe prevenirlo

È stato scoperto che un farmaco chiamato memantina che consente di prevenire l'arrivo dell'Alzheimer. La cura vera e propria non esiste, ma si possono salvare i soggetti a rischio.

Alzheimer: un farmaco potrebbe prevenirlo

Una notizia abbastanza importante è arrivata oggi: un farmaco sarebbe in grado di prevenire l’Alzheimer. Si tratta di una malattia abbastanza diffusa ed è una vera e propria forma di demenza. Secondo alcune statistiche, solamente negli Stati Uniti, sono stati registrati 5.7 milioni di abitanti che convivono con la malattia.

In Italia, invece, i malati di Alzheimer sono circa 600 mila, ovvero l’equivalente del 4% degli abitanti totali. Secondo le stime per cui nel 2050 gli anziani con più di 65 anni di età rappresenteranno il 34% della popolazione, il numero di casi tenderà ad aumentare sempre più, fino a rendere il nostro Paese uno dei più colpiti dalla patologia.

Alzheimer: si può prevenire, ma non curare

C’è una grande differenza tra prevenire e curare. Come già detto, il farmaco potrebbe semplicemente prevenirlo, ma non curarlo, soprattutto se in fase più avanzata. Lo studio che conferma la possibilità di prevenire la malattia nelle persone ad alto rischio, è stato fatto all’Università della Virginia a Charlottesville.

Il farmaco si chiama memantina ed esso funzionerebbe solo ed esclusivamente prima della comparsa dei sintomi. Il professore George Bloom, autore della ricerca, ha spiegato che secondo egli, non c’è possibilità di curare definitivamente questa malattia, nemmeno fra decenni, o secoli.

L’unica speranza che si può avere, è quella di riuscire a capire quali sono i pazienti a rischio in anticipo e successivamente somministrare il farmaco. Dunque, non deve esserci ancora alcun tipo di sintomo per avere ancora delle speranze. Ciò può sembrare sconfortante, ma è possibile che a differenza della cura, potrà diventare più facile riconoscere i pazienti a rischio. Per avere delle maggiori certezze si dovranno aspettare altri anni, o forse decenni, perché l’Alzheimer è una malattia molto particolare. La prima fase viene definita dal dottor Bloom “fase silenziosa, ed è proprio in quella fase in cui bisogna agire.

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