Le allergie alimentari aumentano sempre di più, anche in Italia. È questo quanto emerge dalle ultime statistiche. Si tratta di una vera epidemia non soltanto degli Stati Uniti, ma in tutti gli stati occidentalizzati. Attualmente si stima che ne soffrono circa il 10% della popolazione a livello pediatrico e il 3 % degli adulti. Ancora più comuni, nello specifico, le allergie alimentari che, secondo i recenti sondaggi, interessano ben il 25% della popolazione.
In Italia si parla di circa 600.000 soggetti nei bambini, circa il 7% e 1.300.000 negli adulti. Le intolleranze alimentari, poi, sono ancora più diffuse ed in alcuni casi possono comportare dei sintomi e dei disturbi piuttosto seri “Negli ultimi anni si è verificato un importante incremento dell’incidenza di reazioni avverse ad alimenti – sottolinea Stefano Pucci, U.O.C. di Allergologia – P.O. Civitanova Marche (MC) – legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di OGM), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani più ricchi in glutine) ed al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentare. La complessità di tali patologie richiede competenze di alta specializzazione e l’interazione tra più figure professionali (allergologi, gastroenterologi, pediatri, nutrizionisti) in grado di garantire un approccio diagnostico e terapeutico mirato e l’attuazione di misure preventive efficaci”.
“Le allergie più frequenti si verificano in età pediatrica e adolescenziale – aggiunge il Prof. Giorgio W. Canonica, Presidente SIAAIC e Direttore Clinica Malattie Respiratorie e Allergologia dell’Università di Genova –Durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perché generalmente si superano con l’avanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti più pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee è la pesca a destare più preoccupazioni”.