Allarme tablet: l’abuso diminuisce la concentrazione

Una ricerca commissionata dalla Microsoft avverte: il troppo utilizzo dei tablet fa collassare la soglia d'attenzione, fino a renderci più distratti di un pesce rosso. Ma gli studiosi puntualizzano: il cambiamento ha anche dei lati positivi

Allarme tablet: l’abuso diminuisce la concentrazione

L’avviso arriva da uno studio commissionato direttamente dalla Microsoft, il colosso informatico creato da Bill Gates e Paul Allen negli anni ’70, ora leader a livello mondiale del settore di competenza: l’eccessivo utilizzo dei tablet ha forti ripercussioni negative sulle funzioni cognitive degli utenti. La ricerca è stata condotta da un team di esperti in Canada, ed ha evidenziato come l’abuso di dispositivi elettronici possa portare ad una significativa riduzione della soglia d’attenzione, fino ad otto secondi massimi.

Per fare un parallelismo d’immediata comprensione, la soglia d’attenzione di un Carassius auratus è in media di nove secondi. I tablet ci rendono quindi più stupidi di un pesce rosso? A detta della Microsoft, la risposta è: “Sì”. La ricerca ha coinvolto un campione di 2.000 volontari intervistati, e 112 cittadini canadesi che hanno accettato di sottoporsi al test dell’elettroencefalogramma per le misurazioni necessarie all’ottenimento dei risultati. Ma a cos’è dovuta di preciso una riduzione così drastica della soglia di attenzione?

La risposta è da ricercarsi nel multitasking, spesso visto come una preziosa caratteristica, quasi una necessità per adeguarsi alle frenetiche abitudini quotidiane dettate dalla modernità. Il problema fondamentale è che il multitasking indotto dall’utilizzo di dispositivi elettronici come i tablet, che induce al passaggio frenetico da un’informazione all’altra ad altissima velocità, abitua il cervello a non focalizzarsi più sulla risoluzione accurata di un singolo problema.

I risultati dello studio hanno evidenziato che l’abbassamento della soglia di attenzione avviene nel lungo periodo, ovverosia man mano che il cervello stesso si abitua a lavorare in maniera rapida, prendendo in analisi un quantitativo esponenzialmente maggiore di informazioni ma in maniera più superficiale. Tuttavia, questi cambiamenti hanno anche un lato positivo, sottolineano gli studiosi: è stato infatti rilevato che le persone dimostrano di saper selezionare e catalogare le informazioni in maniera molto più veloce rispetto a quanto avveniva in passato.

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