Allarme super-pidocchi negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti gli scienziati parlano di allarme “super-pidocchi”; si tratterebbe di pidocchi difficili da eliminare, in quanto resistenti ai trattamenti farmacologici attualmente in commercio.

Allarme super-pidocchi negli Stati Uniti

Con l’inizio della scuola si ripresenta tra i bambini il pericolo pidocchi. I pidocchi sono parassiti di dimensioni piuttosto ridotte (da uno a tre millimetri) e di colore bianco-grigiastro responsabili della pediculosi; quest’ultima può colpire chiunque, indipendentemente dall’età e dal grado di igiene, ed è caratterizzata da prurito intenso nella regione occipitale e retroauricolare. Solo nel nostro Paese i pidocchi colpiscono annualmente circa 1 milione e mezzo di persone, soprattutto i bambini fra i 3 e gli 11 anni.

La novità preoccupante, riscontrata nell’ambito di uno studio pubblicato sulla rivista Paediatric Dermatology e condotto negli Stati Uniti da Ellen Koch (dermatologa dell’Università di Pittsburgh) e Bernad Cohen dell’Università John Hopkins di Baltimora, sta nel fatto che questi pidocchi stanno diventando dei “super-pidocchi“. Dunque  non esisterebbero solo i “super-batteri” resistenti agli antibiotici, ma anche i “super-pidocchi”.

I “super-pidocchi”, come suggerisce il loro stesso nome, sono dei pidocchi difficili da eliminare dal momento che sono resistenti ai trattamenti tradizionali, come il Mom, un famoso shampoo antipidocchi; questi pidocchi dunque continuano a riprodursi, ovvero a deporre uova (lendini) alla radice dei capelli, nonostante i vari trattamenti, e, come se non bastasse, si diffonderebbero molto più rapidamente. Infatti fino a qualche anno fa (fino a metà degli anni ’90) principi attivi come le piretrine e la permetrina (insetticida non tossico ottenuto da una pianta, il piretro) riuscivano quasi totalmente a debellare i pidocchi; oggi invece le probabilità di successo sono pari al 25%.

Ellen Koch ha commentato: “Il tasso di fallimenti dei prodotti come quelli sopracitati appare cresciuto drammaticamente in diverse aree degli Stati Uniti. Questo porta a un aumento dei costi e delle giornate perdute a scuola o sul lavoro, oltre che della frustrazione nei nostri pazienti”.

Per ora gli esperti, impegnati in ricerche più approfondite, si limitano a consigliare, in caso di resistenza al primo trattamento, di cambiare trattamento.

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