La Coldiretti lancia l’allarme: il 55% degli italiani consuma degli alimenti scaduti.
È un dato allarmante quello fornito dalla Coldiretti dopo un’analisi dei consumi degli italiani. Pare infatti che in numeri riportano che più di metà della popolazione italiana dichiara di consumare gli alimenti anche dopo parecchio tempo dalla data indicata sulla confezione.
Solo il 32% degli intervistati decide di buttare gli alimenti scaduti, l’11% dichiara invece di decidere cosa fare a seconda dell’alimenti, mentre solo il 2 % non ha risposto alla domanda. Il resto degli intervistati ha dichiarato di consumare senza problemi gli alimenti anche dopo la data di scadenza.
Secondo quanto dichiarato dalla Coldiretti sarebbero gli spaghetti l’alimento che gli italiani consumano nel 70% dei casi anche ben oltre la data di scadenza. La data indicata in confezione, però, come dichiarato dalla Coldiretti, non è solo ai fini commerciali.“Tale data non deve essere superata, altrimenti ci si può esporre a rischi importanti per la salute. Si applica ai prodotti preconfezionali, rapidamente deperibili come il latte fresco (7 gironi) e le uova (28 giorni)” dicono dalla Coldiretti.
Gli effetti che si possono avere sul proprio corpo consumando degli alimenti scaduti cambia in base agli alimenti. A volte, infatti, superare quella data comporta solo una perdita di gusto e di valori nutrizionali, mentre in altri si potrebbe andare incontro a problemi di salute motlo seri, di varia natura.
Un dato, quindi, molto importante quello riferito dalla Coldiretti, che rende l’idea della situazione del nostro Paese e delle condizioni in cui molti italiani vivono, tale da non potersi permette il “lusso” di gettar via degli alimenti seppure già scaduti, mettendo in questo modo a rischio la propria salute.
Un dato che deve fare molto riflettere e che fornisce delle informazioni a dir poco allarmanti che meritano grande attenzione. La soglia della povertà diventa realtà per sempre più persone, purtroppo.