L’alcol sarebbe la prima causa di morte per i giovani al di sotto dei 24 anni. A riferirlo è stato uno studio del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha stabilito come le sostanze alcoliche siano responsabili, per via diretta o indiretta, del più alto numero di morti tra i ragazzi fino ai 24 anni di età. Un dato preoccupante, sebbene sia semplice intuirne le cause: la maggior parte dei decessi sono infatti causati da incidenti stradali, a loro volta provocati dall’abuso di sostanze alcoliche da parte di ragazzi che poi si sentono in condizione di mettersi alla guida.
Difficile infatti che siano un tumore, un infarto o altre patologie ad uccidere un ragazzo o una ragazza di vent’anni; molto più semplice che a farlo sia la sua stessa stupidità (o quella di un coetaneo alla guida). Per quel che concerne i consumi, i dati sono in aumento: solo nel 2014 sono stati 775.000 i giovani che hanno assunto alcolici tra gli 11 ed i 17 anni, mentre il 3,3% dei minori maschi ed il 2,2% delle femmine ha affermato di bere appositamente per ubriacarsi.
Queste stime sono state rese note in occasione della campagna “Alcol Snaturato” promossa dal Ministero della Salute, che mira proprio ad evidenziare il problema dell’abuso di alcol da parte dei giovani. Si stima infatti che il 10,5% dei ragazzi ed il 7,9% delle ragazze minorenni hanno consumato alcolici lontano dai pasti solo nel 2014, tant’è che risulta che il 17% delle emergenze per intossicazioni alcoliche registrate nei pronto soccorso di tutta Italia riguardino ragazzi e ragazze fino ai 14 anni d’età.
Tuttavia, le stime non sono poi così drastiche se guardiamo al resto dell’Unione Europea, anzi: in Italia il consumo di alcol rimane quello più basso (6,1 litri pro capite l’anno) d’Europa. Molto più avvezze ad alzare il gomito sono la Francia (12 litri pro capite l’anno), la Germania (11 litri pro capite l’anno) e la Spagna (9,8 litri pro capite l’anno). Inoltre due terzi di queste statistiche sono rappresentate dal consumo di vino, un alcolico non particolarmente forte e anzi, che può rivelarsi persino benefico per la salute.
Dunque, che i giovani abusino sin troppo dell’alcol, rimane indubbio. Specialmente per quel che riguarda i giovanissimi. Ma le stime, dopotutto, sono chiare: tra un sedicenne che decide di concedersi una sbronza, ed un ventitreenne che uscito dalla discoteca, dopo una decina di cocktails, decide di mettersi alla guida, è chiaro e lampante quale sia il problema più grave. Con buona pace dei moralisti, che vedono nei minorenni nient’altro che bambolotti da tenere sotto campane di vetro, mentre al di sopra dei 18 è concessa qualsiasi cosa purché con le dovute attenuanti.