Alcuni ingredienti dei farmaci considerati inerti potrebbero non esserlo

Un recente studio, condotto dall'Università della California di San Francisco e dal Novartis Institutes for BioMedical Research, ha dimostrato che alcuni eccipienti dei farmaci, considerati tradizionalmente inerti, non lo sono del tutto.

Alcuni ingredienti dei farmaci considerati inerti potrebbero non esserlo

Se diamo una lettura ai foglietti illustrativi dei farmaci, i cosiddetti bugiardini, possiamo scorgere, tra i diversi ingredienti, gli eccipienti. Solitamente non diamo molto peso a questi componenti perchè considerati da sempre inerti, cioè privi di qualunque azione farmacologica. Tuttavia, in molti casi, questi composti possono essere responsabili di fastidi o reazioni allergiche.

Secondo un recente studio, pubblicato sulla rivista Science e condotto dai ricercatori dell’Università della California di San Francisco e del Novartis Institutes for BioMedical Research (NIBR), alcuni eccipienti, contenuti nei medicinali e ritenuti tradizionalmente inerti, potrebbero essere in realtà biologicamente attivi.

Il principio attivo del farmaco costituisce solo una minima parte, quanto a massa, degli ingredienti di cui esso è composto. La maggior parte del farmaco è costituito dunque da coloranti, conservanti e sostanze antimicrobiche, che fanno tutti parte delle categoria degli eccipienti. Gli eccipienti non hanno proprietà terapeutiche e il loro scopo è unicamente quello di facilitare la corretta conservazione o il corretto assorbimento del farmaco.

Per arrivare a dimostrare che questi componenti non sono del tutto inerti, i ricercatori hanno esaminato ben 3.296 eccipienti, facenti parte di un database di ingredienti inattivi della Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Tra questi, i ricercatori, in seguito a test di laboratorio condotti su culture di cellule umane, ne hanno identificato ben 38 che interagiscono con importanti enzimi e recettori umani. Quindi, questi eccipienti non sarebbero del tutto inattivi ma, al contrario, sarebbero in grado di esercitare una qualche azione.

Ad esempio, alcuni eccipienti a base di saccarosio potrebbero causare problemi ai pazienti diabetici; altri ancora, come i parabeni, utilizzati come conservanti con proprietà antimicrobiche e antifungine, potrebbero invece provocare reazioni allergiche nei soggetti ipersensibili. 

I ricercatori sottolineano ovviamente che, poichè questi eccipienti non sono stati testati ancora su pazienti in carne ed ossa, saranno necessarie ulteriori analisi specifiche.

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