Alcol: da un rapporto dell’Ocse, Italia in coda per consumi

Da un rapporto dell'Ocse è stato rilevato che l'Italia è in coda ai consumi di alcol ma è diminuita l'età di approccio. Infatti, sono i 15enni a provare dalle prime esperienze tanti tipi di bevande

Alcol: da un rapporto dell’Ocse, Italia in coda per consumi

Da un rapporto dell’Ocse è emerso che in Italia i livelli di consumo di alcol sono tra i più bassi dell’area Ocse, e negli ultimi 30 anni sono diminuiti costantemente. In pratica lo studio ha permesso di accertare che ogni italiano in media ha consumato 6,1 litri di alcol nel 2010, qualcosa in più rispetto alla media Ocse che è pari a circa 9 litri.

E’ stato però anche riscontrato un dato piuttosto singolare: infatti dallo studio è emerso che si è invece abbassata l’età in cui si inizia a bere alcolici. Anche in Italia quindi è diminuita l’età in cui si comincia a consumare alcol, età che si è attestata attorno ai 15 anni: già a quest’età sono tantissimi i 15enni che hanno sperimentato vino, birra o drink, e nel corso degli anni è aumentata dal 37% nel 2002 al 70% nel 2010.

La classifica ha visto la Norvegia in coda e prima invece la Repubblica Ceca. Inoltre, anche nel nostro paese i giovani praticano la moda del binge drinking. Il segretario generale dell’organizzazione, Angel Gurria, presentando il rapporto a Parigi ha detto: “Il costo per la società e l’economia dell’eccessivo consumo di alcol nel mondo è massiccio, specie nei Paesi Ocse. Questo studio dimostra che anche le politiche di prevenzione dell’abuso di alcol più costose sono costo-efficaci alla lunga, ed evidenzia l’importanza di azioni urgenti da parte dei governi”.

Nei Paesi dell’area Ocse il consumo di vino, birra o superalcolici da parte degli adulti è stimato intorno a 10 litri di alcol puro a testa, che vale a dire 100 bottiglie di vino l’anno. Rispetto ad altri Paesi dell’area Ocse l’Italia ha livelli di tassazione moderati sulle bevande alcoliche, soprattutto per quanto riguarda vino e i distillati.

Per la precisione il limite massimo di alcol nel sangue consentito in Italia è di 0,05%, parametro che è perfettamente in linea con gli standard europei. L’Italia poi ha attuato una politica che limita la vendita di alcolici da consumare sul posto e da portare via per quanto riguarda persone che hanno problemi di alcolismo, per evitare malesseri e altri inconvenienti pericolosi che derivano dal troppo consumo di alcol. Una normativa che andrebbe tenuta sotto controllo anche nei locali, soprattutto nelle ore che riguardano la seconda serata. 

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