Aglio e cipolla riducono sensibilmente il rischio di tumore al colon

Ad arrivare a questa conclusione sono i ricercatori del First Hospital of China Medical University di Shenyang, secondo i quali chi consuma maggiormente questi alimenti, ha il 79% di possibilità in meno di ammalarsi di tumore al colon.

Aglio e cipolla riducono sensibilmente il rischio di tumore al colon

Sono tante le persone a non sopportare l’odore dell’aglio e delle cipolle, eppure secondo l’ultima ricerca realizzata presso il First Hospital of China Medical University di Shenyang, questi alimenti sarebbero in grado di ridurre notevolmente i casi di mortalità legata al tumore al colon.

Le conclusioni di questa ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Asia Pacific Journal of Clinical Oncology non lasciano spazio a dubbi: a seconda delle quantità consumate, il rischio di ammalarsi di cancro all’intestino possono ridursi anche del 79%. In altre parole si avrà anche l’alito pesante, ma si sarà pressoché immuni dalla terza neoplasia più diffusa a livello mondiale.

Lo studio

Per arrivare a queste conclusioni, lo studio ha coinvolto un campione di 1.666 persone, di cui la metà malati di tumore. Consultando le abitudini alimentari di ciascuno, gli scienziati hanno evinto l’esistenza di una relazione tra il consumo di alcuni alimenti e il rischio di ammalarsi di tumore al colon. In altre parole, chi ne faceva maggiore uso, era anche più protetto dal rischio di poter sviluppare la patologia tumorale.

Stando a quanto pubblicato, la protezione contro il tumore sarebbe ottimale a fronte di un consumo annuo di circa 16 chilogrammi di aglio e cipolla. In altre parole, sarebbe necessario mangiare una cipolla al giorno, oppure arrivare ad assumere questo quantitativo nutrendosi di alimenti ricchi di “allium”. Con questo termine si identificano non solo aglio e cipolla, ma anche l’erba cipollina, lo scalogno, i porri e l’erba cipollina.

Per poter giovare degli effetti benefici di questi alimenti, però, bisognerebbe non bollirli, ma consumarli freschi, affettati o schiacciati. In questo modo, così come affermato dal dottor Zhi Li, autore senior dello studio, si ha modo di lasciare intatte le loro proprietà.

Anche in passato, sebbene con commenti contrastanti, altre ricerche erano giunte alla stessa conclusione. Secondo il team di ricerca del First Hospital of China Medical University, questa ambiguità è dovuta al modo in cui i dati sono stati aggregati e analizzati; alcune premesse, infatti, erano fuorvianti o errate.

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