Un’interessante inchiesta condotta dalla testata inglese “The Daily Telegraph” ha rivelato che, nel Regno Unito, circa i due terzi degli adulti presentano problemi di salute legati al peso e alla forma fisica, come sovrappeso o persino obesità, e che le giovani con meno di 20 anni sono le più sovrappeso di tutta l’Europa Occidentale. Una delle principali cause di patologie come sovrappeso, calcoli renali, malattie cardiovascolari e diabete è il consumo elevato di bevande zuccherate e gassate; per prevenire e contrastare queste malattie è utile una corretta assunzione di acqua fin dalla tenera età.
I ricercatori e i nutrizionisti lanciano l’appello inequivocabile ai genitori: se i bambini hanno sete occorre evitare di dar loro bevande dolci come la classica aranciata, coca cola e succhi di frutta con zuccheri aggiunti, o almeno ridurne drasticamente la quantità e il consumo, bensì bisognerebbe educarli a bere la giusta quantità di acqua per garantire la giusta idratazione dell’organismo.
E’ necessario insegnare ai bambini a bere acqua fin dalla fase dello svezzamento, dapprima con il biberon, poi in base alla crescita con altri contenitori, perché i bambini, a differenza degli adulti, hanno una bassa percezione dello stimolo della sete ed essendo sempre in movimento, giocando e facendo molte attività, perdono molti liquidi attraverso la traspirazione e la sudorazione.
In Italia la Sinu, Società italiana di nutrizione umana, conscia dell’importanza di una corretta assunzione di acqua, già dal 2012 ha incluso questo elemento tra i nutrienti indicati nei “livelli di assunzione raccomandati”; è stata compilata una tabella suddivisa per genere ed età.
Secondo queste indicazioni, il consumo corretto di acqua per i lattanti è di 900 ml al giorno; con la crescita i dosaggi aumentano: i bambini da 1 a 3 anni dovrebbero assumere 1.200 ml di acqua al giorno, 1.400 ml per i piccoli da 4 a 6 anni e 1.800 ml per i ragazzi da 7 a 10 anni.
Anche le donne in gravidanza non devono sottovalutare l’importanza di assumere liquidi, per cui secondo gli specialisti dovrebbero consumare i 2.000 ml già raccomandati più almeno 300 ml al giorno, fino ad arrivare a 700 ml in più durante la delicata fase dell’allattamento.
I quantitativi indicati in tabella possono però diminuire da un quarto fino alla metà, se pensiamo che noi assumiamo acqua anche attraverso i cibi che ingeriamo.