Aborto farmacologico: ora si farà in day hospital con la pillola RU486 fino alla nona settimana

L'onorevole Roberto Speranza, insieme all'Istituto superiore di Sanità, ha aggiornato le linee guide della legge 194, consentendo l'aborto farmacologico in day hospital.

Aborto farmacologico: ora si farà in day hospital con la pillola RU486 fino alla nona settimana

Le nuove linee guida parlano chiaro: non sarà più obbligatorio aspettare i tre giorni di ricovero per l’aborto farmacologico con la pillola RU486. Il nome del farmaco, Mifegyne (Mifeprostone), serve alle donne per dare loro un’opzione non chirurgica per l’interruzione della gravidanza.

L’articolo 1 della legge 194, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 22 maggio 1978, recita così: “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite”.

Le nuove guide di Roberto Speranza

Il Ministro della salute, l’onorevole Roberto Speranza, ha emanato le nuove linee guide, che vengono così aggiornate dopo ben dieci anni. Questa decisione, presa insieme all’Istituto superiore di Sanità, è stata mossa dopo i vari dissensi avvenuti per il provvedimento approvato a giugno dalla giunta leghista nella regione Umbria, con presidente Donatella Tesei, per aver vietato l’aborto farmacologico in day hospital, una struttura nella quale il paziente resta solamente il tempo necessario per accertamenti, esami o terapie.

Roberto Speranza, con un post pubblicato sui social network, ha voluto spiegare brevemente ai cittadini italiani la legge 194: “Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana. È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà del nostro Paese”.

Ma sulla decisione presa dal Governo, insieme all’Istituto superiore di Sanità, si stanno scatenando ulteriori polemiche. Alberto Gambino, il presidente di “Scienze & Vita” e prorettore vicario dell’Università europea di Roma, in rivela che l’interruzione della gravidanza da parte di una donna vada fatto solamente in massima sicurezza, mentre per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, trasformare l’aborto farmacologico in una pratica casalinga fai da te significa abbandonare a loro stesse le donne.

Continua a leggere su Fidelity News