A Torino primo trapianto di reni su paziente sveglio

All'Ospedale Le Molinette di Torino è stato eseguito per la prima volta sul territorio italiano, grazie alla tecnica dell'anestesia combinata, un trapianto di reni su un paziente perfettamente sveglio.

A Torino primo trapianto di reni su paziente sveglio

Ecco un altro importante risultato raggiunto dall’Ospedale Le Molinette della Città della Salute di Torino. Qui è stato infatti effettuato per la prima volta in Italia un trapianto di reni con il paziente in questione, un uomo di 38 anni originario di Napoli, completamente sveglio; l’intervento è stato possibile grazie all’utilizzo della tecnica dell’anestesia combinata. Il paziente ha così potuto seguire dall’inizio fino alla fine il delicato intervento che i medici stava eseguendo sul suo corpo.

L’uomo, prima dell’intervento, soffriva di una grave patologia ai reni, la sindrome di Alport, che lo ha portato, oltre che ad un indebolimento dei reni e dell’apparato uditivo, anche ad una insufficienza respiratoria, che ha inevitabilmente escluso l’ipotesi di un intervento con anestesia totale. “Le sue condizioni non avrebbero permesso un’anestesia totale”, ha spiegato il dottore anestesista Fabio Gobbi.

La “fortuna” del paziente è stata che i reni sono posizionati nella parte bassa del tronco per cui è stato possibile praticare anestesie di tipo epidurale e spinale, che andando ad agire sulla spina dorsale ha addormentato la parte inferiore del corpo.

Il paziente non ha provato alcun tipo di dolore durante l’intervento, durato più di quattro ore, e anzi ha addirittura chiacchierato con il personale medico presente in sala operatoria, intraprendendo un sano confronto i medici juventini (essendo lui tifoso del Napoli).

Nella sala operatoria erano presenti tra i tanti l’anestesista Fabio Gobbi, i chirurghi vascolari Piero Bretto e Federica Giordano e l’urologo Giovanni Pasquale.

Il commento del paziente, dopo l’operazione, è stato il seguente: Sapevo di essere in mani sicure, di medici eccezionali. Abbiamo chiacchierato di tutto, anche della mia vita personale, del lavoro, dello sport”.

Al momento il paziente è ricoverato nel reparto di Nefrologia universitaria del professor Luigi Biancone, che ha dichiarato: Questo tipo di tecnica ha garantito un’ottima ripresa post operatoria e siamo molto ottimisti su una ripresa del paziente in poco tempo”

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