Un intervento davvero innovativo è stato eseguito lunedì scorso alle ore 11 presso l’ospedale di Careggi, famoso da tempo proprio per i suoi interventi condotti sul bambino.
Un bambino di 9 anni, affetto da una malformazione congenita caratteristica dell’età pediatrica, chiamata stenosi del giunto pielo ureterale, che gli impediva il corretto deflusso dell’urina, mettendo a rischio la salute dei reni, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico delicato e complesso per eliminare l’ostruzione.
In cosa consiste dunque l’eccezionalità di questo intervento? Nel fatto che l’intervento in questione sia stato eseguito non direttamente da mani umane ma da un robot, guidato a distanza da un medico umano. Questa operazione nasce dal progetto universitario “Centro interaziendale per lo sviluppo e l’innovazione in urologia pediatrica”, intrapreso lo scorso luglio attraverso un accordo tra l’università di Firenze, il Meyer e Careggi.
Lo staff medico ha deciso di avvalersi di un robot perché questo, grazie alla sua “mano ferma” (la mano del robot non trema, non risente di stanchezza e svolge ben 7 gradi di movimento), risulta essere molto più preciso e meno invasivo, garantendo tempi di ripresa decisamente più brevi.
Il robot infatti ha praticato, invece del tradizionale taglio sul fianco che comporta, fra gli altri, la divaricazione dei muscoli, delle mini incisioni sull’addome del piccolo, di cui probabilmente non rimarrà alcuna cicatrice evidente. Attraverso questi fori nell’addome sono state inserite delle cannule per veicolare gli strumenti chirurgici (pinze, forbici…); in particolare, attraverso l’ombelico è stata introdotta una cannula con l’ottica 3D.
L’intervento può dirsi riuscito alla perfezione: il bimbo ora sta bene e sta seguendo la normale riabilitazione. Il dottor Lorenzo Masieri, specializzato da diversi anni in chirurgia robotica ed endoscopica e autore dell’intervento chirurgico, si ritiene soddisfatto e ha dichiarato: “Il robot permette una grande precisione in tutte le fasi dell’intervento, in futuro lo utilizzeremo anche per bambini più piccoli”.
Un risultato certamente degno di nota, che apre nuovi orizzonti all’interno delle sale operatorie. Negli ospedali di Torino ha fatto, ad esempio, la sua comparsa il robot Da Vinci XI, mentre è in fase di progettazione un robot flessibile per gli interventi al rene ed al fegato.