La tecnologia è in continua evoluzione, solo fino a pochi anni fa vennero installate le prime antenne con banda a 4G, consentendo una navigazione mobile molto più veloce di un normale 3G. Ma oggi le cose sono cambiate, ed il veloce 4G è stato soppiantato dal nuovo 5G, una connessione che promette di essere ben più affidabile e veloce della sua precedente generazione.
Ma dove c’è entusiasmo e fermento per queste nuove connessioni, sempre più veloci e prestanti, c’è anche chi invece si dichiara preoccupato per la salute umana. In molti infatti si chiedono che tipo di effetti possa avere questa nuova tecnologia sulla salute delle persone? Quali sono gli effetti di queste nuove onde radio che investiranno i tessuti umani in maniera costante ogni giorno?
A seguito di queste preoccupazioni, i sindaci dei vari comuni, come il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco imposero, lo scorso maggio, un divieto di installazione delle antenne con tecnologia 5G, fino a quando non si sarebbero conosciuti meglio tutti gli effetti che tale tecnologia avesse avuto sulla salute umana. Un freno alla tecnologia e al progresso che le varie aziende telefoniche non hanno particolarmente gradito, stilando un ricorso in merito.
Da pochi giorni è stato emanato il divieto per i sindaci dei vari comuni, di limitare le installazioni delle antenne. In base al nuovo decreto Semplificazioni sul 5G (articolo 38), si legge che i sindaci: “non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato“.
Le sperimentazioni quindi si faranno, e prenderanno il via proprio nelle principali città italiane, come Milano, Torino, Bologna, Roma, Firenze e Napoli. Intanto l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, nei giorni scorsi ha dichiarato: “Sul 5G si giocherà una buona parte della partita della competitività del nostro tessuto industriale ed economico, per questo, non possiamo fermarci“.
A nulla è servita dunque la battaglia da parte dei sindaci che, nel tentativo di salvaguardare la salute dei propri concittadini da una tecnologia ancora poco conosciuta, si sono ritrovati a dover cedere il passo all’innovazione, dietro imposizioni governative. Di fatto, secondo le previsioni dell’agenzia Ernst & Young, si stima che il 17% degli italiani potranno godere del 5G già a fine del 2020, passano al 31% nel 2021.