I gatti hanno la fama di essere animali opportunisti e difficilmente addomesticabili, nonché ben poco inclini a seguire le direttive degli esseri umani. Qualcuno vede in loro delle irresistibili e soffici palle di pelo, mentre altri sottolineano la loro indole selvaggia ed individualista, bollandoli come animali poco affettuosi e nient’affatto domestici. Insomma, i gatti tendono a dividere i popoli: c’è chi li ama e chi li detesta, le vie di mezzo sono poche.
Ma un recente studio dei ricercatori dell’Università di Edimburgo (Scozia) sembra avvalorare la teoria secondo cui i gatti non sarebbero molto più domestici degli altri felini; se non appunto per le loro dimensioni. Gli studiosi hanno infatti analizzato il comportamento di alcuni esemplari di Felis Catus (il cosiddetto “gatto domestico”), scoprendo che i loro tratti più caratteristici sono correlati a “dominanza“, “neuroticismo” ed “impulsività“.
Per valutare il comportamento dei graziosi felini è stato utilizzato il paradigma della personalità consistente nel modello dei “Big Five” (McRae–Da Costa), uno dei test più affidabili per determinare la personalità del soggetto di studio. Ed è emerso che il comportamento dei gatti domestici è del tutto analogo a quello dei loro “cugini selvaggi”, come ad esempio il leopardo delle nevi o il leone africano. In poche parole, stando ai dati forniti dai ricercatori di Edimburgo, ciò che cambia sono quasi unicamente le dimensioni.
La ricerca, condotta in collaborazione con il Bronx Zoo, ha tuttavia portato alla luce anche un lato positivo del Felis Catus: la sua naturale predisposizione a giocare. Il dottor Max Watchel ha infatti descritto i gatti come “Facilmente eccitabili ed inclini al gioco”, sottolineando tuttavia la loro imprescindibile natura di “Piccoli predatori”.
“E’ utile conoscere la personalità dei propri animali domestici-ha affermato lo studioso, nel corso di un’intervista rilasciata a 9NEWS-Gatti differenti hanno personalità differenti. Ma come specie, le analogie tra loro sono molte. Certo sono teneri e carini, ma non dobbiamo mai dimenticare che se il nostro animale domestico è un gatto, abbiamo invitato un predatore in casa nostra”.
Secondo quanto evidenziato dalla ricerca dunque, probabilmente se i gatti fosseri più imponenti, non esiterebbero ad ucciderci qualora li indispettissimo; proprio come farebbero un leone o una pantera. Ma fortunatamente, data la stazza degli esseri umani rispetto alla loro, il loro istinto non li porta a considerarci come delle possibili prede.
Lo stesso dottor Watchel ha infatti concluso che, sebbene il Felis Catus sia di fatto un assassino patentato: “Per molte persone ne vale la pena. I gatti possono essere compagni fantastici. Almeno fino a quando non ti si rivoltano contro”.
Anche in quest’ultimo caso però, possiamo stare tranquilli: viste le dimensioni degli esseri umani, i gatti sono naturalmente portati alla fuga piuttosto che all’attacco in caso di conflitto. Sebbene quando li facciate arrabbiare, quel fuggevole bagliore nei loro occhi potrebbe essere facilmente interpretabile come un’istintiva promessa di morte.