Una famiglia di Villavallelonga, un piccolo centro di poche centinaia di anime nei pressi del Parco Nazionale d’Abruzzo, in provincia dell’Aquila, ha vissuto un’esperienza che da un parte è risultata singolare e curiosa e dall’altra terrorizzante. Ma ricostruiamo con ordine i fatti.
Un orso si stava avvicinando presso un centro abitato, inseguito dalle guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo ed è iniziata una rincorsa verso di lui per impedire di raggiungere il centro della cittadina di Villavallelonga. Le guardie hanno portato l’orso in un vicolo cieco ed erano pronte a sedarlo, quando il plantigrado, con una mossa a sorpresa, ha trovato l’unica via di fuga possibile dal cul de sac.
L’orso ha sfondato la finestra di una cantina di un’abitazione dove vive una famiglia con i suoi figli. Erano circa le due di notte e quando questa famiglia ha udito lo sfondamento, tutti hanno pensato all’azione di un ladro. Invece, quando i membri di questa famiglia sono andati nel salotto, si sono accorti che a pochi metri dal divano c’era un grosso orso che aveva già devastato gran parte di quella casa.
Le guardie del parco sono entrate in casa per compiere la loro missione, quella di catturare l’orso di nome Mario. Giunti nel salotto anche per le guardie la sorpresa è stata molta ed hanno trovato i bambini in stato di shock. I guardiacaccia hanno sedato l’orso e lo hanno trasportato di nuovo nel suo habitat; i bambini sono stati accompagnati all’ospedale più vicino per superare lo stato di shock.
Gli addetti del Parco puntano a lasciare gli orsi in libertà per tenere popolata la riserva con l’animale simbolo di quel parco, ma, se scattasse una denuncia, è possibile che l’orso possa essere catturato e finire in cattività, uno stato dal quale probabilmente non ne uscirebbe mai. L’orso è stato dotato di un radiocollare, ma pare che la soluzione non abbia avuto gli effetti sperati e questo animale continua a fare le sue scorrerie negli abitati vicini. Qualcuno invoca delle misure più drastiche, a questo punto.