Uccisi due cuccioli di pastore maremmano

Due cuccioli di pastore maremmano sono stati uccisi a colpi di fucile da persone non ancora identificate a Marina di Sibari, rinomata località turistica.

Uccisi due cuccioli di pastore maremmano

Due cuccioli di pastore maremmano sono stati uccisi a colpi di fucile da persone non ancora identificate a Marina di Sibari, rinomata località turistica di Cassano allo Ionio, cittadina in provincia di Cosenza. Lo hanno denunciato due associazioni del territorio calabrese “Adozioni a 4 zampe: Stella ed i suoi piccoli” e “Salva un cane Adottalo”, le quali hanno anche diffuso le immagini scioccanti delle carcasse dei poveri cagnolini brutalmente assassinati da mano ignota.

“La banalità del male” affermano entrambe le associazioni “colpisce ancora. Due cuccioli di cane, dolcissimi e amorevoli, un maschio e una femmina di maremmano, sono stati barbaramente uccisi a colpi di pallettoni e lasciati inermi per terra nei pressi di un residence turistico a Marina di Sibari. Erano dolci, giocherelloni e amabili, pur vivendo in condizioni disagiate, e non facevano male ad alcuno”.

Un gesto incomprensibile e crudele che ha posto fine alla loro già difficile vita in modo barbaro, un gesto orribile e inqualificabile, un’aggressione illogica e immotivata, un reato, visto che il maltrattamento degli animali è considerato tale dal nostro ordinamento giuridico. “Quando le istituzioni affronteranno energicamente il problema?” si chiedono rammaricati i volontari.

Serve un vero e proprio cambiamento culturale, secondo gli operatori, perchè la piaga del randagismo può essere arginata solo migliorando il rapporto uomo-animale, con una crescita di empatia e di affettività. “Occorre che il Comune di Cassano allo Ionio agisca sul piano economico con azioni tese a diffondere la pratica della sterilizzazione come unico mezzo di lotta efficace al randagismo e con una mappatura degli animali porta a porta hanno suggerito le associazioni.

E soprattutto occorre che l’Amministrazione Comunale attui una politica di sensibilizzazione al problema, a partire dal mondo della scuola dove si formano le nuove generazioni, perché sono ancora troppi i tabù e i pregiudizi legati alla sterilizzazione sia di cani che gatti. Così come serve, hanno auspicato gli operatori, “isolare e punire in modo esemplare chi abbandona, maltratta e uccide gli animali”.

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