Trentino, via libera dall’Ispra all’abbattimento dell’orso M90

Questa decisione ha scatenato l'indignazione tra gli animalisti, che accusano il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, di volere il decesso dell'animale.

Trentino, via libera dall’Ispra all’abbattimento dell’orso M90

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha recentemente dato il via libera alla Provincia autonoma di Trento per l’abbattimento dell’orso M90, il quale è stato definito come “confidente e problematico”. Questa decisione è stata presa a seguito delle numerose incursioni che il plantigrado ha effettuato negli ultimi due anni nella val di Sole, l’ultima delle quali è avvenuta domenica scorsa quando ha persino inseguito una coppia di fidanzati in passeggiata lungo la strada forestale di Ortisè, nel territorio comunale di Mezzana.

Va sottolineato che l’orso M90 è l’unico individuo dotato di radiocollare nella regione del Trentino, il che lo rende facilmente rintracciabile dalle autorità competenti. Di conseguenza, l’animale dovrà essere catturato e trasferito altrove. Il presidente della giunta provinciale non ha alcun dubbio in merito a questa decisione e sostiene che l’orso debba essere rimosso per garantire la sicurezza della popolazione.

Tuttavia, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha espresso la sua contrarietà a questa “condanna a morte” e ha chiesto agli esponenti politici nazionali di intervenire affinché si ripensi a questa decisione. Secondo l’Oipa, l’orso M90 gode di una speciale protezione a livello europeo e merita di essere trattato con rispetto e considerazione.Un esperto, l’ex veterinario della Provincia di Trento incaricato del monitoraggio degli orsi, Alessandro de Guelmi, ha affermato che i cambiamenti climatici stanno avendo un influsso sulla durata del letargo degli orsi.

In inverni meno rigidi come il presente, i plantigradi tendono a ridurre i tempi di riposo, e in alcuni casi addirittura a non riposare affatto. Questa situazione è particolarmente evidente negli esemplari più giovani e nelle femmine che hanno avuto cucciolate durante l’anno precedente. Va notato che l’orso non sperimenta un vero e proprio letargo ibernante, come succede ad esempio per le marmotte.

È possibile affermare che il clima influenza ciò che scientificamente viene definito come il “letargo vigile” dell’orso, che ha una straordinaria capacità di adattamento alla situazione climatica. Sarebbe opportuno considerare questi fattori nella valutazione del caso dell’orso M90, tenendo conto della sua importanza per la biodiversità e della protezione che gli viene garantita sia a livello nazionale che europeo.

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