Era stato trovato senza vita in un’area incolta un povero gatto di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, con l’unico indizio sul suo decesso rappresentato dai numerosi pallini inflitti sul suo piccolo corpo. Per il fatto adesso i carabinieri del luogo hanno identificato e denunciato un uomo, che si è giustificato dicendo che il gatto aveva camminato sul cemento fresco nella sua proprietà, rovinandolo.
In base alle informazioni fornite dalle autorità, pare che il gatto sia stato trivellato all’interno di un centro abitato, anche se è stato poi ritrovato senza vita in un’area incolta in una frazione gualdese. Dopo il ritrovamento del suo corpo, la proprietaria del povero animale ha formalizzato una denuncia contro ignoti.
Le indagini dei militari hanno permesso di risalire alla persona responsabile del decesso dell’animale, che tolto la vita al gatto perché lo ha ritenuto “colpevole” secondo il suo parere di aver rovinato il cemento. Quando è stato confrontato dalle autorità, l’uomo si è infatti giustificato con Carabinieri Forestali, spiegando di aver colpito il gatto “perché l’animale aveva camminato su una gettata di cemento fresca appena realizzata nella sua proprietà, danneggiandola“.
Secondo la ricostruzione, il gatto non è deceduto sul colpo dopo essere stato centrato dall’uomo, ma è stato contuso in maniera letale dopo essere stato raggiunto dai colpi, tutti a distanza ravvicinata, dell’uomo. L’animale deve poi essersi allontanato ed ha raggiunto da solo l’area incolta dove è stato successivamente ritrovato senza vita.
L’uomo dovrà adesso rispondere delle accuse di soppressione di animale ed detonazioni pericolose, questi i reati che gli sono stati contestati delle autorità. I militari hanno anche proceduto, ai sensi del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, al ritiro in via cautelare dei tre strumenti da fuoco e delle oltre 500 cartucce detenute dal presunto autore del fatto, anche se tutto il materiale risultava regolarmente denunciato.