La vendita non regolamentato di cani e gatti è una piaga che avvolge largamente l’Europa. Numeri alla mano, ogni mese vengono scambiati circa 46.000 cani all’interno dei territori dell’UE e la maggioranza di queste azioni non è registrata o regolamentata. Gli allevamenti illegali sono causa di maltrattamenti e morte di numerosi specie animali, cani per lo più, che divengono una grande fonte di guadagno illecito a scapito della loro salute.
Spesso allevati in condizioni igieniche non idonee o rinchiusi in spazi troppo ristretti, questi allevamenti sono gestiti da organizzazioni criminali strutturate che da diversi anni hanno ramificato i loro traffici in vari paesi europei. Focolaio di questa emergenza è l’Europa dell’est, ove le leggi ed i controlli per la salvaguardia degli animali sono meno efficaci che nel resto d’Europa.
È stato riscontrato che molti esemplari sequestrati non erano stati svezzati in modo corretto, mancanza che può provocare nuove patologie al cane, potenzialmente trasmissibili anche agli uomini. L’iniziativa approvata al Parlamento Europeo sarà il preludio di una futura legge atta a punire duramente questi allevamenti improvvisati; i danni economici e sociali sono ingenti e le sanzioni attuali non sufficienti per limitare i numerosi casi registrati.
Le forze politiche hanno richiesto quasi all’unanimità un rafforzamento dei controlli, ipotizzando un nuovo metodo di registrazione per gli animali da compagnia, aumentando inoltre le sanzioni a scapito delle attività illegali. Verranno effettuate campagne atte a promuovere l’adozione di cani e gatti dai rifugi, sensibilizzando maggiormente le famiglie sul rischio dell’acquisto di un cane di razza da allevamenti ignoti; oltre i pericoli legati alla salute, un cucciolo maltrattato o cresciuto in ambiente non idonei potrebbe sviluppare dei pericolosi squilibri psichici.
Rispetto ad altri paesi, l’Italia è da sempre in prima linea per il recupero dei cani randagi, applicando delle normative che mirano a trovare un nuovo affido all’animale senza limiti di tempo. Altre realtà europee li sopprimono a pochi mesi dalla cattura, impedendo la giusta ricerca di un’adozione.
Numerose sono le operazioni di sequestro avvenute ai confini del Friuli; decine di cuccioli trasportati clandestinamente e destinati ad una vendita sul mercato nero, con transazioni che avvengono principalmente tramite annunci web. Molti degli animali recuperati sono stati ricollocati o trasferiti in strutture adeguate. In futuro, norme più stringenti e riconosciute dai 27 stati membri, saranno in grado di limitare e rendere sempre più rari questi episodi di immoralità civile e animale.