Sanzioni e carcere per chi tortura e uccide le meduse in mare

Una sentenza della Cassazione ha infatti stabilito che sugli animali risultano punibili non solo le lesioni ma anche altri tipi di sofferenze indotte. Spesso le meduse vengono tirate fuori dall'acqua per gioco, ma bisogna capire che questo è un reato.

Sanzioni e carcere per chi tortura e uccide le meduse in mare

Sono bellissime, affascinanti e talvolta urticanti. Tanto urticanti che alcuni bagnanti pensano, male, di sbarazzarsene. Stiamo parlando delle meduse, celentarati affascinanti che dominano i nostri mari, specie durante la stagione estiva. Non è raro, infatti, entrare in mare e trovarsi faccia a faccia con queste creature. Si tratta, è bene precisarlo, di esseri viventi che spesso, alle nostre latitudini, non rappresentano assolutamente un pericolo per l’uomo, tranne in soggetti che sono allergici alle sostanze contenute sui tentacoli delle meduse. Da oggi chi cagiona danno a queste ultime rischia sanzioni salatissime e fino a 18 mesi di carcere.

Lo prevede già l’articolo 544 ter del Codice di Procedura Penale, il quale stabilisce che “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. Una recente sentenza della Cassazione ha invece stabilito che sono punibili non solo le lesioni fisiche, ma pure altri tipi di sofferenze indotte agli animali, come nel caso appunto degli esseri viventi che vivono in mare. 

Togliere le meduse dall’acqua è un reato

Molto spesso le meduse non vengono soltanto tolte dall’acqua perché infastidiscono i bagnanti, ma anche per gioco. Alcune volte i bambini le prendono con degli appositi retini e le mettono nei secchielli pieni d’acqua. Anche questa è una pratica assolutamente vietata: in questo caso i genitori dovrebbero spiegare loro che le meduse non si toccano.

Ovviamente si può entrare in acqua a debita distanza da loro per poterle ammirare attraverso attività di snorkeling. Si tratta di esseri misteriosi e affascinanti il cui comportamento è ancora in fase di studio. Le meduse toccano i bagnanti non perché attaccano questi ultimi, ma poiché sono le persone che ci vanno a sbattere contro, visto che vengono trascinate dalla corrente. 

Si ricorda, in ogni caso, che se si avvista qualcuno che tortura animali in spiaggia si può chiamare il numero 1530 della Guardia Costiera. I militari interveranno per prendersi carico di eventuali comportamenti illeciti. Vale comunque la pena spiegare alle persone che portano fuori dall’acqua le meduse che si tratta di un gesto molto pericoloso per la salute dei celentarati. 

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