La rivista Veterinary Record, in un articolo scritto da scienziati dall’Università di Glasgow, riconosciuti nell’ambito di un programma di screening della popolazione velina nel Regno Unito, riporta la vicenda di 2 gatti domestici che hanno contratto il Covid dai loro padroni…un duplice salto di specie tra uomo e animale.
I due gatti contagiati, provenivano da due famiglie diverse e hanno mostrato sintomi respiratori da lievi a gravi, tanto che un felino è stato soppresso per l’aggravamento delle sue condizioni.
L’accaduto
Il primo caso riguarda Ragdoll, una gattina di 4 mesi, adottata da una famiglia di cui il proprietario aveva manifestato i sintomi del Covid a marzo 2020, senza mai essere sottoposto a test PCR. Il mese seguente anche la povera gattina ha iniziato ad accusare difficoltà respiratorie, fino all’improvviso peggioramento delle sue condizioni e alla decisione di sopprimere l’animale.
Dall’autopsia, effettuata sul corpicino di Ragdoll, è risultato che la gattina aveva ambedue i polmoni fortemente compromessi a causa di una polmonite virale, riscontrando l’infezione SARS-CoV-2. E’ andata decisamente meglio ad una femmina siamese di 6 anni, in una famiglia con un caso riconosciuto di Covid.
La gatta è stata portata dal veterinario, presentando secrezioni nasali e congiuntivite, ma comunque sintomi leggeri e, fortunatamente, a differenza di Ragdoll, si è progressivamente ripresa. In questi due casi, il salto di specie uomo/gatto è stato documentato nel Regno Unito, mentre non ci sono prove, per il momento, del contrario, ossia della trasmissione del virus dal gatto all’uomo, nè si conosce il ruolo svolto dagli animali domestici nell’epidemiologia delle infezioni umane.
“Questi due esempi dimostrano che è importante migliorare la nostra comprensione dell’infezione animale da SARS-CoV-2″, sostiene Margaret Hosie del Centre for Virus Research presso l’Università di Glasgow e autrice principale dello studio, aggiungendo che la prospettiva di trasmissione tra animali diventa sempre piu’ importante come potenziale fonte di reintroduzione di SARS-CoV-2 per l’uomo. E’ doveroso, afferma la Hosie, approfondire l’analisi del ruolo che gli animali possono svolgere in ambito epidemiologico.