Il mare continua a essere la discarica di tantissimi rifiuti rovinando così l’ecosistema di questa zona e di tutte le creature viventi che vi abitano. Il Coronavirus, ma soprattutto le pessime abitudini degli italiani, ha messo ancora più in evidenza questo disastro ambientale. Insieme ai guanti e alle mascherine, anche i rifiuti di plastica contaminano le acque del mare Adriatico riducendolo a inquinamento e pericolo per tutti.
Si tratta di una scoperta che è stata fatta in seguito a una attenta pulizia avvenuta nel porto di Ancona. Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale racconta all’Adnkronos la pessima condizione delle acque italiane: “Dal 2013 è attivo in porto il battello ecologico Pelikan, che si occupa della pulizia degli specchi acquei dai rifiuti semisommersi e oleosi. Proprio questo battello, svolgendo le operazioni routinarie di pulizia ha cominciato a raccogliere durante il lockdown quantità sempre più massicce di mascherine e guanti, prima inesistenti”.
Non è solo il Coronavirus il problema, ma soprattutto il comportamento sbagliato di noi cittadini che portano a inquinare e causare danni al mare. Non raccogliere un rifiuto quando si trova a terra oppure non smaltirlo nel modo corretto porta a condurlo in mare tramite gli scarichi o i fiumi. A distanza di più di un mese dall’emergenza della pandemia, le bottiglie di plastica che prima si trovavano in mare hanno oggi lasciato il posto a mascherine e guanti.
Attualmente, sebbene le mascherine e i guanti continuino a essere gettati nei fiumi o in mare, anche se in misura minore rispetto al periodo del lockdown, le bottiglie di plastica continuano a essere i rifiuti maggiormente presenti nei nostri mari. La lotta alla plastica e ad altri rifiuti comincia dal porto di Ancona che collabora con altri porti, tra cui quello di Pesaro, San Benedetto, Pescara, ecc. che si stanno dando da fare per migliorare la situazione nei nostri mari.
Il porto di Ancona, insieme ad altri porti del sistema, non si batte soltanto per i rifiuti e la plastica, ma anche per migliorare la stessa qualità dell’aria, cercando, con la collaborazione del progetto PIA (Progetto Inquinamento Ancona) di ridurre l’esposizione delle persone a vari allergeni e agenti inquinanti, in base a quanto affermato da Giampieri stesso.