Più che i gas serra, non è da escludere che saranno i vulcani a causare l’estinzione dell’uomo

Mentre tutti si preoccupano delle conseguenze del cambiamento climatico, tra gli scienziati cresce il timore sul possibile risveglio di un supervulcano, la cui eruzione potrebbe definitivamente mettere fine alla nostra civiltà.

Più che i gas serra, non è da escludere che saranno i vulcani a causare l’estinzione dell’uomo

La fine del mondo è uno dei temi che maggiormente spaventa il genere umano. Carestie, guerre ed epidemie vengono viste come delle sciagure capaci di cancellare la civiltà dalla faccia della Terra. Non meno temibile è il più recente cambiamento climatico, le cui conseguenze sono potenzialmente in grado di condurre dritto verso all’apocalisse.

Ma oltre a questi scenari in grado di far raggelare il sangue nelle vene, secondo una sempre più nutrita schiera di scienziati bisognerebbe aggiungere i vulcani. Sottovalutare la loro potenza devastante sarebbe un gravissimo errore. Anzi, in ragione di quelli che sono gli ultimi studi, sarebbero proprio questi ultimi ad avere le maggiori chance di distruggere la vita dell’uomo sulla Terra.

A confermare questa tendenza troviamo le più recenti analisi condotte dall’Arizona State University, le quali non escludono che l’eruzione di un supervulcano potrà in qualsiasi momento distruggere la vita sul nostro pianeta. A supportare questa possibilità ci sarebbero le risultanze di alcuni minerali provenienti dal vulcano inattivo di Yellowstone. Dall’ultima eruzione di 70mila anni fa, il vulcano giace in una sorta di stand-by dal quale potrebbe risvegliarsi in qualsiasi momento: lo studio di queste rocce arriva addirittura a mettere in preventivo un evento distruttivo nel giro di qualche decennio.

Se ciò dovesse mai avvenire, le conseguenze catastrofiche sarebbero inimmaginabili. Diversi vulcanologi sono convinti che l’eruzione di Yellowstone seppellirebbe sotto un metro di cenere, intere zone del Colorado, del Wyoming e dello Utah. L’aria diverrebbe irrespirabile, mentre il cielo verrebbe coperto per un lasso di tempo imprecisato da una immensa nuvola di polvere e detriti. Oltre ad un numero incalcolabile di morti, l’economia mondiale potrebbe improvvisamente ritrovarsi in ginocchio, incapace di far fronte ad un’emergenza su larga scala.

Ma a non far dormire sonni tranquilli non ci sarebbe solo il vulcano di Yellowstone. Sul nostro pianeta altri supervulcani potrebbero riattivarsi causando la fine dell’umanità. Un esempio è rappresentato dal Taupo della Nuova Zelanda oppure dal vulcano che si trova al di sotto del lago indonesiano di Toba: stando a quanto scoperto dagli scienziati, circa 75mila anni fa la sua eruzione – probabilmente la più distruttiva degli ultimi 25 milioni di anni – comportò la quasi estinzione del genere umano: i ricercatori ipotizzano che a seguito di quell’evento, sulla Terra i sopravvissuti furono non più di 2.000, un numero che spiegherebbe quella che è l’odierna scarsa differenziazione del genere umano.

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