Parla il direttore del parco: "L’orsa ha avuto la sola colpa di incappare nell’ignoranza e nella cattiveria umana"

L'orso Amarena, simbolo della convivenza tra l'uomo e la natura nel Parco Nazionale d'Abruzzo, è scomparsa per colpa di un colpo di carabina. Il direttore del parco, Luciano Sammarone, ha sottolineato che Amarena non era pericolosa.

Parla il direttore del parco: "L’orsa ha avuto la sola colpa di incappare nell’ignoranza e nella cattiveria umana"

Quando si varca la soglia del Parco Nazionale d’Abruzzo, ci si trova in un mondo incantato, dove la natura regna sovrana e le creature selvatiche hanno il loro legittimo diritto di esistere. In questo idilliaco scenario, si può imparare a vivere in armonia con la fauna locale, con l’orso bruno marsicano a fare da ambasciatore di una convivenza civile e rispettosa tra l’uomo e la natura. Tuttavia, l’evento di ieri sera ha scosso questa tranquillità, dimostrando che la consapevolezza di questa convivenza non è universalmente radicata nel territorio.

Amarena, l’orso bruno marsicano, è stata un simbolo di questa armoniosa coesistenza tra l’uomo e la natura. Tuttavia, la scorsa notte è stata colpito da un colpo di carabina nel cortile di casa da un individuo sconosciuto. La notizia ha destato sconcerto e indignazione tra coloro che da anni lavorano per preservare la bellezza e la biodiversità di questo prezioso parco.

Luciano Sammaronedirettore del Parco Nazionale d’Abruzzo, ha sottolineato che Amarena era una madre orsa, con diversi cuccioli, e aveva l’abitudine di spostarsi tra il Parco Nazionale e i paesi circostanti. Nonostante la sua presenza frequente, non era considerata problematica, né particolarmente confidente con le persone. Sammarone ha anche sottolineato la necessità di almeno sette anni per avere una nuova orsa come Amarena e la speranza che si verifichi questo ricambio.

Secondo Sammarone, non ci sono segnalazioni di aggressività di Amarena. Un video diffuso sui social media mostrava l’orso muoversi nei vicoli di San Sebastiano dei Marsi con i suoi cuccioli e persino un ragazzino a pochi metri da lei, dimostrando che non costituiva un problema per gli esseri umani.

La situazione dei cuccioli di Amarena è delicata, essendo rimasti soli in una zona complicata, dove catturarli e trasferirli in una zona più sicura è un compito arduo. Anche il rischio della presenza di cani randagi è un motivo di preoccupazione.

Sammarone ha enfatizzato l’importanza delle indagini per comprendere appieno l’accaduto e stabilire le responsabilità dell’individuo coinvolto. Ciò che è fondamentale, ha dichiarato, è comprendere cosa possa aver spinto qualcuno a compiere un gesto tanto drastico.

L’uomo si è autodenunciato ed è un cittadino residente alla periferia di San Benedetto dei Marsi. Tuttavia, secondo Sammarone, l’identità dell’uomo è di scarsa rilevanza rispetto alla vicenda stessa. Ciò che conta è la scomparsa di una femmina orsa in età riproduttiva e il pericolo che ciò comporta per i suoi cuccioli. Questo evento sottolinea la mancanza di una cultura diffusa di rispetto verso la vita degli orsi nella regione.

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