Orsa Amarena, sequestrato il cellulare del cacciatore

È stato confermato che il cellulare del cacciatore Andrea Leombruni è stato sequestrato dalle autorità competenti, al fine di condurre un'indagine approfondita sulla sua possibile connessione con la disperata fine dell'animale.

Orsa Amarena, sequestrato il cellulare del cacciatore

La procura di Avezzano sta attualmente conducendo un’indagine sulla vicenda dell’allevatore Andrea Leombruni, il quale ha colpito l‘orsa Amarena con dei colpi di carabina. Gli inquirenti, al fine di ricostruire l’accaduto nel modo più preciso possibile, hanno perquisito la sua macelleria alla ricerca di prove riguardanti la caccia illegale di carne di selvaggina. Inoltre, sono stati sequestrati i suoi telefonini per analizzare i messaggi presenti, nei quali sembrerebbe emergere una volontà da parte dell’allevatore di difendersi dalla presenza dell’animale in tutti i modi possibili.

Tali messaggi sono anche circolati su alcuni post su Facebook, ma è necessario accertarne l’autenticità. Nel frattempo, sono pervenuti alla procura di Avezzano sette esposti-denunce da parte di associazioni animaliste. Dopo quindici giorni dal decesso dell’orsa Amarena, simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, avvenuta la notte del 31 agosto, l’indagine sulla vicenda è ancora in corso. L’allevatore Andrea Leombruni, cacciatore di San Benedetto dei Marsi, ha confessato di aver colpito per paura.

Questo colpo ha causato il decesso di Amarena, che è spirata lentamente non lontano dal pollaio di Leombruni, dove era entrata per nutrire i suoi due cuccioli. Giorni dopo il decesso a San Benedetto dei Marsi e in tutta Italia, si continuava a descrivere l’orsa Amarena come un animale tranquillo e non pericoloso, nonostante la sua natura selvatica. Per questo motivo, le associazioni animaliste sono alla ricerca di giustizia e hanno depositato degli esposti sul tavolo del procuratore Maurizio Maria Cerrato, responsabile dell’indagine.Tra le associazioni che hanno presentato le denunce vi sono Rispetto per tutti gli Animali, l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animale) e la Leal (Lega Antivivisezionista).

Secondo l’avvocata Donatella Monaco, rappresentante dell’associazione Rispetto per tutti gli Animali, si tratta di reati molto gravi commessi ai danni di una specie a rischio di estinzione, l’orso marsicano. L’associazione seguirà attentamente l’evolversi del processo, che attualmente si trova nella fase delle indagini. Si attende la deposizione degli esami necroscopici e balistici come prova. I primi risultati delle perizie confermano che Amarena non era in atteggiamento feroce ma si trovava a quattro zampe quando è stata colpita nella sua spalla da un proiettile calibro 12.

Secondo l’esame necrologico del professor Rosario Fico, l’orso è deceduto a causa di un colpo che ha perforato il suo polmone. È ora fondamentale che il perito balistico Paride Minervini deposizioni la sua perizia entro 90 giorni, in quanto sarà decisiva per stabilire le responsabilità dell’unico indagato, determinando la distanza e la traiettoria del proiettile che ha causato il decesso dell’orsa.

Continua a leggere su Fidelity News