Nuovo allarme a Roma per la vespa orientalis

La vespa orientalis è un insetto simile al calabrone, molte segnalazioni sono avvenute a Roma e nello specifico nel quartiere Prati, dove ci sono molte nidificazioni, è attirata dai rifiuti.

Nuovo allarme a Roma per la vespa orientalis

A Roma c’è un nuovo allarme dovuto alle nidificazioni della vespa orientalis, un vespide simile al calabrone europeo; la specie è diffusa nel sud est dell’ Europa (compresa l’Italia meridionale), nel Medio Oriente e in Madagascar. In Italia, la sua area è in espansione verso nord: risulta insediata a partire dal 2020 nelle città di Grosseto e di Trieste ed è stata segnalata a Genova nella zona del porto.  Nel luglio 2022 ci sono state delle segnalazioni a Roma, dove si è riprodotta in maniera insistente, soprattutto nelle zone centrali.

Il numero verde della Protezione civile 800854854 è stato inondato di chiamate, l’ultimo intervento è avvenuto a Roma nel quartiere Portuense, dove è stata rinvenuta una nidificazione; preoccupante anche cosa sta avvenendo nel quartiere Prati, in Via Germanico e nell’ufficio di Via Petroselli che è stato evacuato. Diverse segnalazioni sono avvenute in Via Candia e Via Cola di Rienzo, ma anche nel centro di Roma, dove le vespe sono state trovate nei sottotetti dei terrazzi.

L’assessora all’Ambiente e ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi rassicura che sono stati effettuati tutti gli interventi del caso, con controlli capillari in tutta la città; secondo gli etologi, la presenza di vespe è dovuta all’accumulo di rifiuti, ed ai ristoranti all’aperto, che costituiscono un forte richiamo.

Questa specie in particolare si nutre anche di altri insetti che vanno sui fiori; secondo gli studiosi c’è un metodo per tracciare i nidi: catturare un esemplare, dipingerlo, attirarlo con il cibo, se torna nell’arco di pochi minuti il nido si potrà trovare nelle immediate vicinanze; le vespe vivono soprattutto in giardini e terrazze condominiali.

Si annidano nelle cavità degli alberi, ma anche nelle soffitte e nelle intercapedini; qualora si avverta la loro presenza è necessario avvertire le autorità, soprattutto in caso di nidi. Tuttavia, rassicurano gli esperti, che se non vengono attaccate non c’è da temere alcun pericolo.

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