Mosca: è morto Saturn, l’alligatore 84enne di Hitler

Si è spento all’età di 84 anni Saturn, alligatore dello zoo di Mosca diventato con gli anni oggetto di varie leggende, una delle quali sostiene fosse stato addirittura un animale da compagnia di Adolf Hitler.

Mosca: è morto Saturn, l’alligatore 84enne di Hitler

All’età di 84 anni è morto Saturn, storico alligatore delle zoo di Mosca intorno al quale sono sorte negli anni diverse leggende. La più bizzarra oltre che sorprendente, è quella che sostiene fosse stato l’animale da compagnia di Adolf Hitler, leader indiscusso del Terzo Reich. E in effetti, a incentivare l’origine di tale mito ha contribuito la storia avventurosa di questo enorme rettile lungo quasi quattro metri.

Nato nel 1936 nello stato del Mississippi, negli USA, venne donato allo zoo di Berlino. Quando nel novembre del 1943 la capitale tedesca venne colpita dai bombardamenti alleati che danneggiarono pesantemente anche lo zoo di Tiergarten dove era ospitato, diversi animali riuscirono a fuggire. A differenza di diversi coccodrilli che vennero uccisi, Saturn riuscì a sopravvivere vivendo per alcuni anni tra le rovine della città.

Solo nel 1946 venne ritrovato da alcuni soldati britannici, che lo consegnarono alle autorità sovietiche. Trasferito allo zoo di Mosca, ha qui vissuto fino ad oggi, morendo alla veneranda età di 84 anni, un vero e proprio record per la specie. Solitamente gli esemplari in natura non superano i 50 anni, ma in cattività possono sopravvivere molto di più, così come nel caso di Saturn.

Ma oltre a questo primato, Saturn nel corso della sua vita è stato oggetto di una serie di dicerie che lo hanno elevato a una sorta di mito. La più famosa sul suo conto è che anziché provenire dallo zoo di Berlino, appartenesse ad una collezione privata del Fuhrer. La leggenda metropolitana è stata però smentita dalle autorità moscovite, che in più di una circostanza hanno precisato che gli animali “non appartengono alla politica e non devono essere ritenuti responsabili dei peccati umani”.

Negli ultimi anni della sua vita, l’alligatore si è reso protagonista di altre storie prontamente diffuse dai media russi. Nel 1990, quando fu deciso di costruirgli un nuovo acquario, per quattro mesi si rifiutò di mangiare, quasi a voler far intendere che non avesse alcuna intenzione di traslocare. Quando poi nel 1993 i carri armati si spostarono lungo la tangenziale, c’è chi giura di averlo visto piangere per le vibrazioni, circostanza che deve avergli fatto ricordare le battaglie a cui aveva assistito negli anni Quaranta a Berlino.

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